Arbitri, Orsato e il regolamento: rivelazione incredibile sul suo passato

Daniele Orsato è stato molto criticato dopo l’arbitraggio di Juventus-Roma: il Corriere dello Sport ha svelato un retroscena clamoroso

Daniele Orsato
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Sono passate ormai più di 24 ore dal termine di Juventus-Roma, ma la gara di domenica sera continua a far discutere su tutti i giornali, sul web e nelle radio. A essere sotto esame è soprattutto la direzione arbitrale di Daniele Orsato, protagonista in negativo di molti episodi decisivi del match.

Su tutti, ovviamente, il fischio troppo rapido sull’azione che poi ha portato al rigore per la Roma (poi sbagliato da Veretout). L’arbitro di Schio si è giustificato negli spogliatoi con Cristante, spiegando al giallorosso che in occasione di un calcio di rigore il vantaggio non è contemplato.

A smentire il giudice di gara però è lo stesso regolamento FIGC, che afferma esattamente il contrario. Insomma, la toppa è stata peggio dell’errore in campo. Ma nonostante l’arbitraggio quantomeno insufficiente, l’AIA ha deciso di non fermarlo.

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L’AIA non ferma Orsato, ma spunta un retroscena sul suo passato

Con Mourinho
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Molti tifosi e anche molti addetti ai lavori sono rimasti interdetti da questa decisione dell’AIA, che solitamente è abituata a fermare per qualche gara gli arbitri che commettono errori palesi.

Nel caso di Orsato non sarà così perchè, nonostante lo sbaglio palese in occasione del rigore dato alla Roma, i vertici hanno giudicato la sua prestazione nel complesso abbastanza positiva. Il giudice di gara sarà probabilmente mandato per un paio di gare dietro alle telecamere del VAR, o sarà impiegato come quarto uomo.

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Resta però da capire come si possa mandare in campo un arbitro che, stando alle sue stesse dichiarazioni, ha dimostrato di essersi perso qualche punto del regolamento. Il Corriere dello Sport, indagando sul recente passato del fischietto di Schio, ha scovato un retroscena clamoroso: stando a quanto scritto dal quotidiano sportivo l’arbitro sarebbe stato beccato a copiare i test regolamentari nel raduno post-pandemia. 

 

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