La tragica scomparsa di Alessio Zangrilli, pugilato in lutto

Il corpo di Alessio Zangrilli è stato ripescato questa mattina nelle acque del Tevere, poco lontano da Ponte Milvio, il pugile era scomarso da casa da diversi giorni

Alessio Zangrilli
Alessio Zangrilli, una bella carriera da dilettante nel pugilato

Un silenzio rispettoso, addolorato che vale più di mille parole. Il pugilato si è stretto intorno alla famiglia di Alessio Zangrilli, il pugile dilettante tragicamente scomparso a Roma.

Alessio Zangrilli, tragica fine

Il corpo di Zangrilli è stato ripescato questa mattina nelle acque del Tevere dopo la segnalazione di un passante che aveva notato un corpo galleggiare a pelo d’acqua non molto lontano da Ponte Milvio. Il pugile, 35 anni, era scomparso da alcuni giochi.

La famiglia, molto preoccupata per le sue condizioni dopo un lungo periodo di depressione, aveva diffuso un appello cui aveva aderito anche l’ex olimpionico Clemente Russo.
Il suo caso era stato trattato anche dalla popolare tramissione televisiva “Chi l’ha visto”.

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Una tragedia annunciata

Del corpo si occuperanno i medici legali dopo che la magistratura ha richiesto l’autopsia per chiarire le cause della morte. Purtroppo tutto fa pensare a una tragedia personale: Zangrilli stava attraversando un momento molto buio e da tempo era in cura per una brutta forma di depressione.

Zangrilli aveva combattuto con ottimi risultati una cinquantina di match. Era molto popolare nel quartiere di San Lorenzo, dove si allenava regolarmente e dove era conosciuto da sempre. Anche per merito del padre, anche lui pugile, scomparso quindici anni fa.

Molti i commoventi messaggi pubblicati sui social dalla comunità pugilista di professionisti e dilettanti di tutto il paese, alcuni dei quali provenienti anche dall’estero, da amici ed ex avversari di Zangrilli.

 

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