Djokovic, il contraccolpo del caso Australian Open: conseguenze serie

Il rientro in patria del fuoriclasse serbo Novak Djokovic, reduce dalla controversa vicenda dell’espulsione dall’australia prima degli Australian Open rischia di avere conseguenze serie sul suo futuro

In attesa di rivederlo in campo, anche se si addensano ulteriori preoccupazioni anche per i prossimi Slam dell’anno, visto che anche il Roland Garros sembra deciso a confermare quelli che sono i regolamenti vigenti in Australia, e dunque consentendo di giocare solo ai tennisti vaccinati, Novak Djokovic, ha deciso di chiudersi nel silenzio.

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Novak Djokovic, salta il primo Slam, e restano le polemiche (Foto: LaPResse)

Dopo la grancassa di notizie e polemiche, in gran parte per la verità alimentate dalla sua famiglia e dal suo staff, Djokovic ha affidato il suo ultimo pensiero a un post su Instagram nel quale lamentandosi di una campagna di disinformazione nei suoi confronti, di fatto, apre a un periodo di silenzio.

Djokovic in silenzio

Da quel momento il suo account non è più stato aggiornato. Nessuna variazione neppure nel suo status, che pure di solito il numero 1 del tennis mondiale aggiorna molto frequentemente con messaggi, foto, brevi video. A consigliare il silenzio a Djokovic sarebbero stati i suoi più stretti collaboratori, in modo particolare i suoi due agenti che condividono con lui un calendario fittissimo di eventi che non sono soltanto sportivi, ma anche commerciali.

Djokovic è un testimonial fenomenale, uno dei personaggi più contesi dalle agenzie pubblicitarie di tutto il mondo. Ma è inevitabile che quanto è accaduto a Melbourne, con tutte le polemiche che hanno accompagnato alla sua vicenda, potrebbero lasciare un segno anche nelle sue attività future.

Uno dei principali sponsor di Djokovic, la francese Lacoste, ha moderatamente preso le distanze da Djokovic pur senza annunciare alcuna conseguenza nei rapporti commercial i- ricchissimi – che intercorrono tra l’azienda di abbigliamento e il fuoriclasse.

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Novak Djokovic, in allenamento con il brand del suo sponsor (Ansa Foto)

Il rapporto con Lacoste

L’amministratore delegato della Lacoste Thiery Guibert, interpellato da un’agenzia di stampa francese, ha rilasciato una dichiarazione significativa in tal senso: “Non voglio entrare nei dettagli della vicenda – ha detto Guibert – ma quanto prima avremo modo di parlare direttamente con Novak e di chiarire quella che è stata la successione degli eventi che sono accaduti in Australia”.

È inevitabile che l’assenza di Novak Djokovic dal primo Slam dell’anno, sia un contraccolpo importante anche per i suoi sponsor. Sia dal punto di vista di immagine chee di introiti. Il colosso francese dell’abbigliamento, proprietà della holding svizzera Maus Freres, sta facendo i conti. E vuole chiarimenti.

Alcuni analisti americani  hanno seguito da vicino tutte le problematiche legate a comunicazione e impatto sui social della disavventura di Djokovic. E sostengono che tutta questa vicenda, un po’ come era accaduto in passato per personaggi di spicco, come Tiger Woods, potrebbe costargli molto cara. Anche da un punto di vista economico. Sponsor pronti a tirarsi indietro? Gli agenti di Djokovic stanno correndo ai ripari. Ma il campione a punto, dovrà recuperare anche da un punto di vista di immagine e credibilità.

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