Plusvalenze Juventus, è arrivata la sentenza: tifosi con il fiato sospeso

Plusvalenze Juventus, è arrivata la sentenza: tifosi con il fiato sospeso. Undici club sotto accusa per le valutazioni dei giocatori

Quanto valgono le rose della Serie A e quanto sono corrette le valutazioni del mercato? A queste due domande doveva rispondere il processo della Procura FIGC sulle presunte plusvalenze fittizie e finalmente è arrivata la sentenza.

Juventus 2022 (ANSA)

I club, a cominciare da Juventus e Napoli, ma anche i loro dirigenti rischiavano grosso, dalla retrocessione per bilanci creati ad arte fino ad un minimo di sospensione per i dirigenti. Invece nulla, perché il processo si è sciolto come neve al sole anche se siamo fuori stagione

Tutti prosciolti perché il fatto non sussiste, anche se dovremo aspettare le carte con le motivazioni della sentenza per capire cosa abbia portato alla decisione. Intanto però è stato smontato tutto l’impianto accusatorio messo in piedi dal  procuratore federale Giuseppe Chinè. Aveva chiesto per il presidente della Juve Andrea Agnelli 12 mesi di inibizione e per quello del Napoli Aurelio De Laurentiis 11 mesi e 5 giorni.

Plusvalenze Juventus, è arrivata la sentenza: ecco perché sono stati assolti tutti

La comunicazione ufficiale della Federcalcio non lascia spazio a dubbi: “Il Tribunale Federale Nazionale presieduto da Carlo Sica ha prosciolto tutte le società, i dirigenti e gli amministratori dei club, Erano stati deferiti dalla Procura Federale per avere contabilizzato nelle relazioni finanziarie plusvalenze e diritti alle prestazioni dei calciatori per valori eccedenti a quelli consentiti dai principi contabili. Le motivazioni saranno rese note nei prossimi giorni”.

Aspettando quelle, però è chiaro un concetto che vale oggi e varrà anche nel prossimo futuro. Nessuno può mettere in dubbio la valutazione di un calciatore perché il prezzo lo stabilisce il mercato e quindi i club. Quindi è praticamente impossibile stabilire se la valutazione sia corretta e rispecchi una logica che in realtà non esiste.

Agnelli
Andrea Agnelli (Ansa)

La Procura aveva basato le sue accuse anche sulle valutazioni fatte dal noto sito internet Transfermarkt che in realtà non ha criteri oggettivi per stabilire i valori dei calciatori. E quindi decidere a bocce ferme se due club si siano messi d’accordo per spendere o acquistare sistemando i bilanci è impossibile.

Impostazioni privacy