Stefano Tacconi, il messaggio di speranza: “Il coraggio di un leone”

Stefano Tacconi, il messaggio di speranza: “Il coraggio di un leone”. Gli ultimi aggiornamenti sulla salute dell’ex portiere sono positivi

Il tempo è l’unico fattore che all’inizio poteva giocargli contro e adesso invece è a suo favore. Perché con il passare dei giorni Stefano Tacconi è uscito dalla prima fase critica provocata dall’aneurisma e quindi aumentano le speranze.

Tacconi
Stefano Tacconi (Instagram)

La conferma è arrivata anche dall’ultimo post del figlio più grande, Andrea. Ha pubblicato una foto del padre più giovane e di lui bambino, in braccio al campione. E il post fa sperare tutti: “È passato esattamente un mese da quel terribile giorno, un mese fatto di terrore, paura, fiducia e speranza… e tu continui a lottare come un leone. Orgoglioso di te. Avanti così”.

Tre giorni fa Tacconi ha lasciato il reparti di Terapia Intensiva perché ha finalmente una condizione più stabile e autonoma. Come aveva spiegato il dottor Barbanera, primario del reparto di Neurologia, se tutto procederà come da programmi starà ancora per qualche giorno ad Alessandria prima di andare in un centro specializzato.

Stefano Tacconi, il messaggio di speranza: la moglie Laura non lo molla un attimo

Andrea Tacconi fin dal primo momento è stato vicino al padre, ma tutto il resto della famiglia è arrivato quasi subito e ha fatto gruppo, diventando anche uno scudo per proteggerlo. A Mattino Cinque ancora una volta ieri aveva parlato la moglie, Laura Speranza, che a Federica Panicucci ha raccontato il suo stato d’animo sospeso tra certezze e sogni.

Ha confermato che con il passaggio di reparto, anche il marito è tornato a reagire anche meglio. Anzi, vorrebbe fare pure di più: “Ci indica sempre il tubo,  come a dire che non riesce a parlare. Ma quando succede io lo rassicuro, dicendogli che quando glie lo toglieranno, tornerà a parlare”.

Stefano Tacconi e la moglie Laura (Instagram)

Parlare, quello che lei fa fatica a fare per adesso perché la situazione è ancora delicata. Però le dà coraggio vedere come ha reagito: “Sta lottando tanto per noi. Quando arrivo mi stringe la mano in maniera incredibile e io sto sempre con lui. Fino a che non si addormenta io non riesco ad andarmene, quando poi si rilassa lo saluto. Noi in famiglia lo capiamo al volo, perché lui non è mai stato uno che parlava troppo”.

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