“Quello che sta accadendo è terribile”: Djokovic in ansia per l’amico

“Quello che sta accadendo è terribile”: Djokovic in ansia per l’amico. Il serbo impegnato al Ronald Garros non dimentica il suo passato

Da domenica scorsa l’attenzione di tutti quelli che amano il tennis è concentrata sulla terra del Roland Garros. Ma anche chi sta giocando a Parigi non ha dimenticato cosa sta succedendo nel resto del mondo. Come Nole Djokovic che è in ansia.

Nole Djokovic (LaPresse)

Perché tre settimane fa Boris Becker è entrato nel carcere londinese di Wandswort dopo la condanna definitiva a due anni e mezzo. Forse non li sconterà tutti, ma di sicuro questa per l’ex campione tedesco è la prova più dura della vita. E Djokovic, che per tre anni dal 2013 al 2016, è stato allenato da lui centrando grandissimi risultati, non ha dimenticato.

In conferenza stampa dopo la vittoria su Bedene, ha ricordato l’amico. “Quello che sta accadendo è terribile e sono solo molto triste che qualcuno che conosco così bene, qualcuno che è una leggenda del nostro sport, stia attraversando un’esperienza così difficile. È passato solo meno di un mese e sappiamo quanto altro tempo deve passare lì. Spero che rimanga sano e forte”.

Djokovic in ansia per l’amico: anche se non lavorano più insieme sono in primi rapporti

Per prevenire qualsiasi tipo di polemica, anche alla luce di quello che era successo ad inizio 2022 con il caso della sua espulsione dall’Australia, Nole ha chiarito il suo pensiero. Non entra assolutamente nel merito della vicenda e non è una critica alla sentenza, perché se il tribunale ha deciso così bisogna accettarlo.

Ma gli fa male vedere una persona che conosce così bene dover affrontare una prova tanto dura: “Mi si spezza il cuore. Considero Boris davvero un amico e un membro della famiglia. Lui è sempre stato così gentile con me e la mia famiglia, abbiamo avuto un ottimo rapporto nel corso degli anni, in particolare nei tre anni in cui abbiamo lavorato insieme e raggiunto grandi obiettivi in questo sport”.

Djokovic e Becker dopo la vittoria a Wimbledon 2019 (ANSA)

Il serbo ha confermato che anche se da  sei anni non lavorano più insieme, la loro è stata una separazione amichevole e per questo è rimasto ancora in contatto. Ora sta parlando con uno dei figli, Noah, e gli ha già chiesto se personalmente può fare qualcosa per loro perché per ora è impossibile parlare con Becker.

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