Favola Wimbledon, giocherà dopo aver sconfitto un tumore: tifosi commossi

Favola Wimbledon, giocherà dopo aver sconfitto un tumore: tifosi commossi. Il torneo sull’erba inglese ha già il suo vincitore

Ci sono storie che sembrano già scritte e altre che invece aspettano di conoscere il loro destino. E quando il 27 giugno prenderà il via la nuova edizione di Wimbedon, molto attesa tra i maschi, Ryan Peniston saprà già di avere vinto, anche se dovesse uscire al primo turno.

Wimbledon (ANSA)

Chi non lo conosceva ancora, molti a dire la verità anche nel mondo del tennis, lo ha scoperto al primo turn del Queen’s. In campo come wild card scelta dagli organizzatori, il quasi 27enne inglese ha sorpreso Casper Ruud, numero 5 al mondo e fresco della finale al Roland Garros, con un doppio tie break.

Un bel modo per festeggiare il suo debutto in un ATP 500, ma soprattutto per dimostrare al mondo (non solo quello del suo sport) che non bisogna mai mollare. Perché Ryan ha rischiato seriamente non solo di non prendere mai una racchetta in mano, ma nemmeno di arrivare a vedere i prati di Wimbledon da vicino.

Favola Wimbledon, giocherà dopo aver sconfitto un tumore: la storia di Ryan Peniston

Quando aveva appena 1 anno, al piccolo Ryan è stato diagnosticato un rabdomiosarcoma. Un tipo di cancro che interessa le strutture muscolari e scheletriche, causando difficoltà nei movimenti. L’unico modo per provare a guarire era un intervento chirurgico, seguito da diversi cicli di chemioterapia.

Lui era ancora troppo piccolo per ricordare, ma al sito dell’ATP ha raccontato la sua battaglia: “Negli ultimi dieci anni ho indagato di più e ho maturato una maggiore consapevolezza di ciò che è successo. Ho chiesto molto ai miei genitori ed è stato difficile per loro parlare di quel tempo. Ma sappiamo che il mio esempio può essere importante per quelle famiglie che in questo momento stanno combattendo contro un problema come questo. Devono vedere che c’è speranza”.

 

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A causa della malattia, fino a 16 anni non si era sviluppato soprattutto in altezza e nonostante avesse già cominciato a giocare in modo professionale, questo lo limitava. Oggi finalmente il suo sogno è concreto. Una wild card al Queen’s, un’altra a Wimbledon in attesa di scoprire contro chi debutterà, e la consapevolezza che nulla può fargli paura: “Quando vivo una brutta giornata penso che ero molto vicino alla morte 25 anni fa e che tutto ciò che sto vivendo è un vero dono. Cerco di divertirmi e rilassarmi, qualunque sia la situazione che affronto”.

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