Per Francesco Totti figlio ed ambizioni sono importanti. Lui però fa una confessione forte che riguarda il suo primogenito Cristian.
Totti figlio come Totti padre: il leggendario Francesco ha visto il suo primogenito Cristian seguire le sue stesse orme. Il ragazzo, ormai nel pieno della adolescenza e che tra qualche anno diventerà maggiorenne, ha seguito le orme paterne. 
Pure Totti figlio, come il suo illustre genitore prima di lui, veste la maglia giallorossa e gioca in attacco. Cristian poi si è distinto per un comportamento di fair-play esemplare ormai qualche annetto fa, quando era ancora più ragazzino e si trovava con i giovanissimi della Roma per una partita contro i pari età del Real Madrid.
In quel frangente per Cristian Totti arrivarono complimenti dalla stampa internazionale, oltre che da quella italiana. Lui avrebbe potuto segnare un gol facile facile, ma fermò l’azione di sua spontanea volontà per soccorrere il portiere avversario, a terra per uno scontro fortuito.
E nonostante questo bell’episodio che attesta la caratura morale di Totti figlio, papà Francesco ha dovuto ingoiare un boccone amaro in merito a suo figlio. A sentire le sue parole viene da restare sorpresi.
Totti figlio, lui è proprio come Totti padre: “E non è un bene…”
Intervistato da Silvia Toffanin per “Verissimo” (tra l’altro lei è grande amica della ex moglie, Ilary Blasi) la leggenda della Roma ha affermato chiaro e tondo che non avrebbe mai voluto vedere suo figlio seguire la stessa strada intrapresa da lui a suo tempo.
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La speranza era che Cristian si fosse cimentato non nel calcio bensì in un altro sport, come ad esempio il tennis. “Sarebbe stato bello, così lo avrei potuto seguire in giro per il mondo”. Ma come ogni genitore fa con i propri figlio, anche nel caso di Francesco e Cristian non mancano l’incitamento, i buoni consigli ed il supporto costante.
Totti padre infatti aveva sottolineato, in quella intervista, di notare che il suo Cristian si diverte a giocare a calcio. E questa è la cosa che conta più di qualsiasi altra.
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Anche se il timore di avere un cognome così ingombrante è un qualcosa che andrà gestito. “E poi non è che, perché è un Totti, tutto gli sia dovuto. Dovrà darsi da fare più degli altri, semmai”.
