Il problema del Napoli, l’idea su Di Maria, il destino di Inzaghi, di Lukaku e Thuram. E la panchina di Pioli…

L’Italia è un Paese nel quale da giorni si discerne sull’ambaradan di Mario Giordano. E qualcuno lo fa anche seriamente. Questo per dire che qualunque cosa leggerete qua sotto non può peggiorare la situazione. Forse. 

Intendo scrivere alcune cose molto forti, così come richiede la moderna comunicazione. 

La prima: Elodie non è brutta. 

La seconda: i coriandoli sono un’invenzione orrenda.

La terza: quelli che pubblicano foto di ufo perché ultimamente va di moda dire che ci sono in giro gli ufo, sono tristi. E poi, di grazia, possibile che l’ufo in questione sia sempre rotondo? Il solito modello da oltre 100 anni? Ma davvero? 

La quarta: Kostic che non replica agli insulti di quattro pirla fa una grande cosa, il Palazzo che se ne fotte degli insulti dei quattro pirla fa una pessima cosa.

La quinta: la panchina d’oro a Pioli non è meritata, di più. Chi dice “ma Spalletti è più bravo” non ha capito come funziona il meccanismo della panchina d’oro e, quindi, ha un problema che è tutto suo. Spalletti la vincerà l’anno prossimo. E sarà anche di platino. 

La sesta: l’accanimento su Inzaghi non ha ragione di esistere. Meritava le pernacchie a inizio stagione, ora la sua Inter conclude dalle 20 alle 25 volte a partita. Il suo problema, semmai, è che a scudetto smarrito non può più accontentarsi dell’ottavo di finale in Champions e deve giocoforza superare il Porto, cosa affatto facile. Viceversa, saranno dolori mediatici lancinanti.

La settima: il Porto viene da 10 vittorie consecutive con 22 gol fatti e 2 subiti. Non perde da ottobre (1-0 col Benfica). L’idea che affrontare una squadra portoghese sia tutto rose e fiori certifica una volta di più non aver capito com’è ridotto il nostro calcio. 

L’ottava: trattenere Lukaku costa 20 milioni circa, soldi che l’Inter non ha. È brutto da dire ma la conferma del belga non può passare da un atto d’amore e generosità del club, piuttosto solo dai suoi gol. Per fortuna c’è tempo. E comunque Thuram è più di una possibilità (a meno che all’ultimo arrivino clamorosi rilanci sull’ingaggio).

La nona: Di Maria è forte? Fortissimo. Molti dicono “la Juve lo deve trattenere anche l’anno prossimo!”. Parere personale: sarebbe una sciocchezza per questioni economiche, anagrafiche, di programmazione. L’argentino è un fuoriclasse ma la Juve deve partire dalle idee, più che dai nomi. 

La decima: esonerare Gotti è stata una boiata. 

L’undicesima: la Serie A per il Napoli non è allenante e se questa frase vi sembra esagerata e provocatoria beh, è esattamente così. Questa espressione se la inventò don Fabio Capello dieci anni fa e il riferimento era la super Juve dei bei tempi che furono. Aveva ragione, Don Fabio, ché la Signora sbriciolava i campionati prima di Natale e poi, a primavera, doveva fare i conti con squadre europee di ben altra caratura al punto che, a volte, si faceva trovare impreparata. Non possiamo sapere se la corazzata allenata da Spalletti avrà lo stesso tipo di problema, ma sappiamo che, di sicuro, somiglia certamente a quella Juve per un motivo: ha ammazzato il campionato nella culla. E allora confermiamo, la serie A non è allenante per tanti motivi: 1) Spalletti è riuscito a dare un valore a tutti i suoi giocatori mentre i suoi colleghi neppure per sbaglio (fanno fatica persino con i titolari). 2) Il Napoli sfrutta buona parte delle sue occasioni là davanti, le altre davanti alla porta si perdono come bimbi in spiaggia a Riccione. 3) La Capolista è prima per gol fatti (56), difesa meno battuta (15), assist (43), possesso palla e tiri effettuati. Le altre sono a distanze siderali. Fa specie dire queste cose rispetto a una squadra costruita, nei fatti, non 5 anni fa, bensì 7 mesi fa. Ecco, se per sbaglio sei entrato in uno spazio temporale aperto la scorsa estate, sappi che quello che hai letto è tutto vero. Anzi, già che ci sei, viaggiatore nel tempo, fidati di noi: compra ‘sto Kvaratskhelia al Fantacalcio, fallo subito prima che se ne accorgano tutti. E compra pure tutti gli altri.

La dodicesima: Immobile è ottavo in serie A nella classifica marcatori “ogni tempo”, terzo nel rapporto “minuti per gol”. Eppure c’è chi ancora riesce a criticarlo. Robe da matti.

La quattordicesima: Baschirotto è costato 300 mila euro e non sbaglia una partita. Questo significa che Baschirotto sia il nuovo Scirea e bla bla bla? No, ma quanto è bello vedere che in mezzo a tanto scialacquo c’è chi riesce a non buttare soldi dalla finestra. 

La quindicesima: non ho una quindicesima cosa da dire.

La sedicesima: non ti sei accorto, ma non esiste la tredicesima.

La diciassettesima: a settimana prossima.

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