ESCLUSIVA SI Catania in C, l’ex Millesi: “Macchina da guerra. Lodi leader, prossimo step la B”

Dopo un anno di purgatorio, il Catania torna in palcoscenici importanti: la formazione siciliana vince con merito e con largo anticipo il Girone I di Serie D. In esclusiva ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto l'ex centrocampista Francesco Millesi, che ha analizzato il percorso degli etnei. "Un'emozione favolosa direi. Finalmente vediamo il Catania nel Professionismo, dove onestamente gli compete per il bacino di utenza e per la storia che il Catania ha. E' una piazza gloriosa che vive di calcio: vittoria del campionato meritata, frutto di duro lavoro. Non dimentichiamoci che mancano ancora delle gare e quindi bisogna continuare a giocare come ad inizio campionato senza mollare nulla o regalare niente a nessuno. La cosa più importante è onorare la maglia sempre: hanno dei numeri importanti e in queste ultime gare non devono compromettere quanto fatto fino ad oggi".

Campionato dominato dall'inizio alla fine, vinto con 6 turni d'anticipo: quali sono i segreti di questa squadra dopo gli ultimi anni difficili…

"Hanno dominato un campionato dall'inizio, mancano ancora sei gare. E' una macchina da guerra, che ha fatto 75 punti ad oggi, ne ha vinte 24, ne ha pareggiate 3, con una sola sconfitta. Questo lascia immaginare che è stata costruita con criterio e con elementi giusti, con uomini soprattutto. Un esempio lampante è quello di Francesco Lodi, un leader che tutto il gruppo segue. 18 presenze con 16 sostituzioni: questo vuol dire che è un grande professionista, dà l'esempio alla squadra e la squadra lo segue. C'è un grande spogliatoio e questa è la forza di questo Catania. Non vedo un calciatore che abbia fatto la differenza: è una squadra costruita per bene, non ci sono prime donne. Tutti hanno inseguito lo stesso obiettivo, non importa chi ha giocato in A e in B, tutti si sono messi a disposizione per il bene comune. Il Catania partiva come la favorita, una squadra che non c'entra nulla con questo campionato. Il Catania aveva tutto da perdere, ha rispettato le aspettative, un plauso a questo gruppo che ha dimostrato di essere di categorie superiori".

Questo Catania ti ha ricordato vagamente quello in cui hai giocato, che si salvò all'ultima giornata con la Roma?

"Vedere la città esultare, con quella maglia… sono tornato indietro di tanti anni quando il Catania vinse il campionato di Serie B e arrivò in A. Sono emozioni indescrivibili. So cosa vuol dire esultare per la vittoria di un campionato: ancora oggi mi porto il ricordo di quello spareggio a Bologna contro il Chievo per la permanenza in Serie A. Avevamo un solo risultato, vincemmo 2-0 e ci salvammo. Quella è stata una festa, a Bologna in aeroporto iniziarono i festeggiamenti, a Catania abbiamo trovato una città riversata in aeroporto. Festeggiamenti come se avessimo vinto il campionato di Serie A, questo fa capire che il Catania ha fame e vive di calcio. I festeggiamenti di ieri mi hanno portato a quel ricordo…".

Prossimo obiettivo: la Serie B?

"Conoscendo la società, il Presidente, non ci si ferma qui. Ovviamente a fine stagione, stileranno un programma a lungo termine: l'obiettivo è salire anno per anno, vogliono portare il Catania in palcoscenici importanti. La società ha grandi ambizioni: non è stato facile quest'anno, forse anche per demeriti degli avversari. Abbiamo visto un Trapani mai decollato, un Lamezia deludente, un Locri senza un'identità. Ci sono state delle squadre che erano delle dirette concorrenti del Catania, che alla fine ha meritato in netto anticipo la vittoria. Si sta costruendo un giocattolo che è partito da zero, per problemi che tutti noi conosciamo. Ci auguriamo che il Catania possa tornare in massima serie".

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