ESCLUSIVA SI Coni su Sernicola: “La Roma non lo riconfermò, così io…”

La salvezza sarà difficilissima, ma le vittorie contro Sampdoria ed Empoli hanno riacceso una piccola fiammella di speranza in casa Cremonese.

Grande protagonista di questi ultimi due bottini pieni è stato Leonardo Sernicola: a Genova, con una precisa e angolata conclusione da fuori area al 96' ha siglato la rete del definitivo 3-2, mentre venerdì scorso contro i toscani ha servito l'assist a Dessers.

Il terzino destro classe 1997 sta disputando la sua prima stagione in A, e per parlare di lui Sportitalia.com ha contattato in esclusiva Luigi Coni, da tanti anni nel mondo del calcio nonché ex Team Manager della Ternana, squadra in cui Sernicola ha completato il settore giovanile e successivamente, ossia nella stagione 2016/2017, ha esordito tra i professionisti.

Così esordisce Coni: "Essendo dello stesso paese di Leoanrdo (Castellana, vicino Viterbo, ndr) lo conoscevo già molto bene. Era alla Roma da quattro anni ma non lo avevano riconfermato, ricordo ancora che stava per andare a giocare in una società dilettantistica. Da ex calciatore avevo intravisto delle importanti qualità. Così riuscii a portarlo alla Ternana, dove collaboravo in quel periodo. L'allenatore era Stefano Avincola che ebbe un'ottima intuizione con Leonardo".

Ossia?

"Giocava da centrocampista centrale e se la cavava bene, anche in quella posizione aveva un bel piede. Ma Avincola lo provò difensore e l'esperimento andò molto bene. Poi da esterno ha trovato la sua consacrazione".

Quali sono le migliori qualità di Sernicola?

"Già in Serie C e B aveva disputato delle annate importanti. Parliamo un ragazzo che si è di fatto formato da solo e che ci ha sempre creduto, non ha mai mollato. Ha sempre avuto una grande voglia di arrivare a certi livelli. Pensa che ogni volta che torna qui a Castellana d'estate si allena sempre tutti i giorni".

Adesso sta lottando per la salvezza con la Cremonese. Può farcela a restare in A con i grigiorossi?

"Ovviamente mai dire mai, ma per la Cremonese la vedo molto dura salvarsi. In ogni caso Leonardo è destinato a rimanere nel massimo campionato, non c'entra più nulla con la B. Di sicuro un ambiente come quello della Cremonese, con alle spalle una grande tradizione calcistica ma dove i giovani possono crescere bene, lo aiutato molto". 

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