ESCLUSIVA SI Calabro: “Nzola? Il mio orgoglio, a Italiano dissi che…”

Sarà un finale di campionato piuttosto incandescente quello dello Spezia di Leonardo Semplici, reduce dalla sconfitta casalinga contro il Monza e domani alle 18,00 impegnato in casa dell’Atalanta. I liguri sono al momento quartultimi in classifica a 27 punti, gli stessi del Verona.

Molto importanti saranno i gol di M’Bala Nzola, 26 anni e autore di 13 gol dall’inizio del torneo. Il suo nome è poi uno dei più vociferati, in quanto il centravanti angolano è accostato a diversi club di Serie A, tra cui Torino, Lazio e Fiorentina.

Per parlare di lui, Sportitalia.com ha contattato in esclusiva Antonio Calabro, suo primo allenatore in Italia con le maglie di Virtus Francavilla e Carpi nel biennio 2016-2018. 

Quali sono i suoi primi ricordi di Nzola? 

"Lo incontrai che era un ragazzone con grandi doti ma al contempo spaesato e demoralizzato: stava girando l'Italia a fare provini ma nessuno lo prendeva. Io però avevo subito intravisto del potenziale, e grazie alla fiducia che qui a Francavilla ha trovato che a piccoli passi ha tirato fuori il suo repertorio. Anche il direttore sportivo Trinchera fu bravissimo in tutto questo". 

Quale era la sua qualità che apprezzava di più? 

"Tecnicamente dico le sue partenze in progressione, umanamente la volontà di migliorare. Molto spesso a fine allenamento gli chiedevo se aveva voglia di fare degli esercizi supplmentari e M'Bala era sempre a disposizione, certe volte lo allenavo a parte anche quando c'era il buio pesto. Poi lo portai con me a Carpi in Serie B". 

Dove però andò meno bene vero? 

"Iniziò quell'esperienza quando doveva scontare ancora sette delle otto giornate di squalifica che gli erano state date alla fine del precedente campionato. Ma la verità è che non aveva ancora la maturità che ha oggi e quindi non riuscii ad affrontare nel modo giusto le fisiologiche difficoltà quando si fa il salto di categoria. Questo dell'aspetto psicologico è una cosa su cui ho lavorato molto con lui". 

Lavoro che poi ha completato Italiano, dico bene?

"Assolutamente. Io passai alla Viterbese mentre M'Bala al Trapani allenato da Italiano, ci ritorvammo da avversari nella semifinale di Coppa Italia di Serie C e con l'occasione parlai con Italiano proprio di Nzola. Mi chideva che strategia avessi usato con lui per farlo rendere bene, perché anche a Trapani all'inizio ebbe delle difficoltà a livello caratteriale: sia chiaro che M'Bala è sempre stato un bravissimo ragazzo, ma non era maturo come adesso. Io dissi a Italiano che con lui non andava usato il bastone ma la carota, per rendere bene necessitava di una fiducia totale". 

Ora il suo nome è accostato a varie squadre, tra cui proprio la Fiorentina. Indipendentemente da come finirà il campionato dello Spezia, è molto probabile che in estate Nzola cambi squadra. Lei dove lo vedrebbe meglio? 

"Se è messo nelle condizioni di attaccare lo spazio alle spalle dei difensori, può giocare in qualsiasi squadra. Voglio dire un'ultima cosa su di lui". 

Prego. 

"M'Bala è il mio più grande orgoglio da quando alleno. Mi riferisco a livello di giocatori singoli. Il lavoro che ho fatto con lui, l'ho fatto anche con tanti altri e trascurato nessuno, ma vedere che il mio lavoro è servito a questo suo importamente completamento mi rende felicissimo". 

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