ESCLUSIVA SI Felipe Melo: “Inter, a Istanbul come al Camp Nou nel 2010”

Dopo essersi dati battaglia nella finale di Coppa Italia, vinta dai nerazzurri grazie ad una doppietta di Lautaro Martinez, Inter e Fiorentina puntano ora all’orizzonte europeo: gli ostacoli si chiamano Manchester City per la squadra di Inzaghi in Champions e West Ham per la Viola in Conference League. Due sfide non facili, ma si sa: nel calcio non esistono partite scontate, soprattutto quando parliamo di una finale, di una partita secca.

Ai microfoni di SPORTITALIA è intervenuto in esclusiva il centrocampista brasiliano Felipe Melo, che ha assistito all’ultimo scontro fra le sue due ex squadre italiane con un sentimento contrastante e che ora si appresta a fare il tifo per entrambe, contro il “nemico” inglese.

L'Inter ha portato a casa il secondo trofeo stagionale. Che ne pensi di questa stagione?

"Sono orgoglioso di quello che hanno fatto i ragazzi, ma altrettanto orgoglioso di ciò che hanno fatto quelli della Fiorentina. Tutti lo sanno che anche se ho giocato alla Juve, per la quale ho tantissimo rispetto, ho la Fiorentina e l'Inter nel mio cuore". 

In Inter-Fiorentina per chi hai tifato?

"È stato un po' difficile per me vedere questa finale. Però sono felice, perché alla fine sono interista. Adesso farò il tifo affinché la Viola vinca la Conference League, perché se lo merita e perché è il club che mi ha aperto le porte per arrivare in Italia".

L'Inter ora pensa alla finale contro il City.

"Tanta roba arrivare in finale di Champions. Nessuno si aspettava che l'Inter arrivasse a questo punto. Troppo difficile questo match: il City è una squadra fortissima: loro sono completi, davanti hanno Haaland che è troppo forte, veloce e alto. Questo aiuta i compagni quando vogliono cercare la palla lunga".

In che modo?

"Usa bene le qualità fisiche che ha, è per quello dico che la squadra di Guardiola è completa: hanno l'intero 11 titolare improntato per giocare palla a terra, ma se magari contro una squadra troppo chiusa, come accade in Premier League, decidono di verticalizzare o cercare la palla in area, hanno gente davanti capace di prenderla, difenderla, fare da pivot, andare a colpire sui cross. Come Lukaku e Dzeko fano all'Inter, d'altronde".

Quante possibilità hanno i nerazzurri?

"L'Inter è una squadra italiana ed il calcio italiano tatticamente è il più forte al mondo. Credo che l'Italia ha vinto l'Europeo con Mancini senza avere una squadra così forte. Però l'allenatore capisce come fare giocare i suoi. Questo dà speranza che si possa vincere. Mi ricorda tanto una partita del passato".

Quale?

"La partita che fece l'Inter di Mourinho contro il Barcellona al Camp Nou. Un match strepitoso contro il super Barcellona. Si qualificò per la finale con uno come Samuel Eto'o che faceva il terzino. Se all'Inter, che è una squadra tosta, tutti si aiutano fra loro, perché no? Magari può succedere che con un contropiede si riesca a fare un gol. Non si può mai pensare che si possa dare per morte le squadre italiane. Sono speranzoso che si possa fare una grande partita e vincere".

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