ESCLUSIVA SI L’ex prep. di Donnarumma: “Panchina? Non vedo perché”

Dopo la delusione macedone e le analisi della partita pareggiata, al centro del dibattito calcistico italiano è rimasto Gigio Donnarumma: l'estremo difensore non è stato impeccabile sul gol subito sabato e, fra tifosi e critica, molti stanno chiedendo in queste ore addirittura che venga fatto riposare con l'Ucraina per dare una possibilità a Vicario. 

In esclusiva per SPORTITALIA è intervenuto l’ex portiere Luigi Turci, in passato allenatore dei portieri al Milan al fianco di Pioli quando c'era proprio Gigio fra i pali, per parlare della situazione creatasi intorno al numero 1 azzurro e anche del prossimo derby milanese.

Chiariamo un punto: quello con la Macedonia è stato un gol subito per un suo errore?

"Non ha fatto niente di gravissimo, per carità. Però vista l'importanza della partita del risultato e lo spessore del giocatore Dal mio punto di vista quello è un gol che non avrebbe dovuto prendere".

Ci spieghi.

"La punizione era un metro, massimo due al di fuori dell'area di rigore quindi chi calciava aveva poca distanza dalla porta. L'organizzazione difensiva per limitare al massimo il pericolo di questa punizione era perfetta perché c'erano quattro giocatori in barriera (che hanno saltato), uno staccato, uno a fare il 'coccodrillo'. Tutto questo serve ad un unico scopo: impedire a chi sta calciando di trovare l'angolo alto sul secondo palo. Poi è chiaro che se uno la mette nel 'sette', gli si stringe la mano".

Errore di posizione?

"L'unico angolo disponibile per chi calciava era l'angolo del portiere. La posizione di Gigio era troppo centrale rispetto alla distanza della palla ed alla barriera. Sarebbe stato meglio mandare un messaggio diverso al calciatore della punizione".

Ovvero?

"Dalla posizione del portiere gli si mandava un messaggio chiaro: se sei così bravo a tirare la punizione a 'foglia morta' sopra la barriera e prendere il 'sette', vengo lì a darti la mano, ma io copro l'altro palo e da questa parte non passi. Da un portiere così esperto te lo aspetti".

Lei lo conosci bene: come gestisce questi momenti? Perché c'è chi dice: non è il primo errore…

"Lui è molto ermetico e da questo punto di vista si fa scivolare tutto addosso. Cerca di essere ancora più concentrato, reattivo e performante nella partita successiva. Gli errori li fanno un po' tutti. Ho sentito parlare del gol di Trajkovski…".

Proprio da quello si parte a parlare del suo ultimo anno…

"Ti dico la verità: dopo averlo rivisto e rivisto non sono così convinto sia un suo errore. Voglio dire, ribalto la situazione e ti dico che da lui ci si aspetta sempre la parata salva-risultato. E va benissimo perché la stima nei suoi confronti è elevata. Ma da qui a dire che quel gol fosse stato subito per colpa del portiere, c'è un abisso. Anche in quel caso le condizioni che si erano create erano davvero complicate per il portiere. La palla sbuca dai difensori, va sul secondo palo e gli rimbalza davanti. Caspita…".

Confermerebbe la fiducia, con l'Ucraina?

"Non avevo neanche preso in considerazione questa ipotesi, di non farlo giocare. Non vedo per quale motivo non dovrebbe partire lui, non sarebbe sensato".

Sabato derby d'alta classifica: che importanza avrà?

"Comincia ad avere un'importanza notevole. Anche se siamo all'inizio del campionato ci sono due squadre che sono partite con un'altra marcia e sono proprio Milan ed Inter. Vincere sarebbe un messaggio che dai a te stesso ed a tutto il campionato. Un segnale forte".

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