Italia non bella contro l’Ucraina, ma obiettivo raggiunto

Chi si accontenta gode. Vero, stasera più che mai. Perché a un’Italia non bella e tanto meno cinica è bastato un pari a reti inviolate contro l’Ucraina per staccare il pass verso Euro2024. Gli azzurri di Spalletti hanno lasciato un paese intero con il fiato sospeso fino al 96’. Attenzione, la fiducia non mancava di certo, però considerando il recente passato un capovolgimento di fronte dell’ultimo secondo quasi ce lo aspettavamo tutti. È stato sfiorato, e l’Italia è stata graziata al primo giro d’orologio superati i 90’ per un rigore a favore dell’Ucraina non concesso dal direttore di gara.

In avvio di gara l’illusione è dietro l’angolo. Alla BayArena di Leverkusen gli azzurri partono immediatamente forte ma il primo sprint è dell’Ucraina: tiro da fuori area di Tsygankov, bloccato da Donnarumma. Dopo il primo quarto d’ora inizia a vedersi l’Italia che non lascia praticamente più spazi liberi per gli avversari. Il primo a tentare la conclusione è Barella dalla distanza, ma Trubin intercetta.

Segue poco dopo Di Lorenzo che da distanza ravvicinata prova il colpo di testa ma la sfera termina alta. L’occasione più limpida della prima frazione di gioco arriva al 29’ con Frattesi che viene ben lanciato in area di rigore, ma a tu per tu con Trubin si fa ipnotizzare dal portiere ucraino e spreca.

Ancora alla ricerca del gol l’Italia al 32’ con Chiesa che dalla sinistra mette un cross rasoterra a pochi metri dalla porta, Raspadori non becca il tempo giusto e manca l’appuntamento con il gol per pochissimi centimetri. Nella ripresa Spalletti inserisce Scamacca per Raspadori, ma il bomber della Dea non sembra in forma e apparentemente neanche invogliato. Un approccio discutibile alla gara lo porta ad essere più volte richiamato da Spalletti. Il ritmo della sfida si abbassa visibilmente, l’Ucraina d’altra parte approfitta del calo di attenzione da parte degli azzurri e tenta di sorprendere Donnarumma.

Al 66’ Clamorosa chance per l’Ucraina. Un malinteso tra Donnarumma e Di Lorenzo, porta Mudryk ad approfittarne, e cerca la conclusione di prima: si salva in corner l’estremo difensore del PSG.

Al 91’ Acerbi rischia di mandare in fumo la qualificazione dando un pesto e in area al difensore ucraino. Discutibile oggettivamente la decisone dell’arbitro di non assegnare un penalty e non valutare l’episodio al Var.

Il triplice fischio arriva al 96’ e l’Italia festeggia la qualificazione a Euro2024.

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