ESCLUSIVA SI Piccoli, lo scopritore: “Ora può dire la sua. Il gol al Milan…”

Nel lunch match di domenica contro il Bologna, Roberto Piccoli ha segnato il suo secondo gol in campionato con la maglia del Lecce, che in estate lo ha prelevato in prestito dall'Atalanta. 

Partito come riserva di Nikola Krstovic nelle gerarchie di D'Aversa, l'attaccante classe 2001 si sta ritagliando uno spazio sempre più importante nello scacchiere giallorosso. Ad oggi conta 14 presenze e 3 gol tra Serie A e Coppa Italia.

Sportitalia.com ha contattato in esclusiva Pietro Fiorona, suo allenatore ai tempi della Sorisolese, società calcistica del bergamasco dove il centravanti ha mosso i primi passi prima di passare all'Atalanta. 

Pare che ora si inizi finalmente a vedere il vero Piccoli.

"Ora ha recuperato dagli infortuni e sta fisicamente bene. Domenica ha avuto bel coraggio a presentarsi sul dischetto al 100’, non è da tutti. Peccato invece per il gol che gli hanno annullato contro il Milan".

A proposito, ma secondo lei quel gol era da annullare oppure no?

"Di sicuro a parti invertite non sarebbero andati a rivedere l’azione al VAR. Per me era un gol regolare, è vero che il pestone c’è, ma Roberto (Piccoli, ndr) stava guardando la palla, era un contatto del tutto involontario. Nei campi più piccoli e di provincia, di episodi come quello ne vediamo in continuazione".

Tra l'altro, Piccoli è proprio sfortunato con il VAR. Anche due anni fa, quando era all’Atalanta, aveva segnato in casa dell’Inter una rete pesantissima poi annullatagli dallo strumento.

"Vero. Però dai, è ancora giovane e ha tutto il tempo per rifarsi".

Il suo cartellino è di proprietà dell’Atalanta. Quando lo vedremo in pianta stabile in maglia nerazzurra?

"Già in questo momento servirebbe molto all’Atalanta. Con questo nuovo infortunio di Scamacca, la squadra è rimasta di fatto senza prime punte…".

Restando in tema, la gestione di Piccoli da parte dell’Atalanta è strana, perché di solito punta sempre sui ragazzi del vivaio. Come potrebbero spiegarsi questi suoi continui prestiti?

"Premetto che questa è una domanda che andrebbe fatta ai dirigenti dell’Atalanta. Roberto peraltro aveva fatto molto bene allo Spezia, credo che poi lo abbiano bloccato sempre gli infortuni e quindi non è mai riuscito a esprimersi al meglio. Ma ora che sta bene può finalmente dire la sua". 

Lei lo allenato quando era ancora un bambino alla Sorisolese. Cosa ricorda di quel periodo?

"Fisicamente era una spanna sopra gli altri, inoltre aveva una grande voglia di fare bene. Quest’ultimo fattore fa sempre la differenza. Ricordo inoltre che oltre ai soliti allenamenti che faceva con i suoi compagni di squadra, andava a fare atletica per migliorarsi. Merito va dato anche ai genitori che gli hanno trasmesso e insegnato che per raggiungere determinati obiettivi bisogna fare dei sacrifici, cosa che adesso vedo sempre di meno tra i nostri ragazzi".

Quale fu la sua reazione quando passò all'Atalanta?

"Sicuramente fu una grande soddisfazione. Se lo meritava perché Roberto è un ragazzo con la testa e che ha sempre tenuto  i piedi per terra".

Se dovesse incontrarlo, cosa direbbe a Piccoli?

"Non ha bisogno di consigli, come ho detto è uno con la testa sulle spalle. Gli direi soltanto di andare avanti così come sta già facendo. L’ultima volta l’ho visto a inizio settembre quando venne ad allenarsi con suo padre proprio al campo della Sorisolese, ero stato davvero contento di averlo rivisto e di averlo potuto salutare".

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