531 presenze con lo stesso club, quello della città dove è nato e cresciuto: Xabier Prieto ha i colori della Real Sociedad tatuati sulla pelle. Il leggendario ex centrocampista del club basco è intervenuto in esclusiva a SPORTITALIA per parlare della prossima rivale dell'Inter in Champions League.
Questa sera alle 21:00 le due squadre si daranno battaglia a San Siro. Obiettivo: il primo posto nel girone che potrebbe valere, potenzialmente, un sorteggio più agevole in vista degli ottavi di finale. Al momento gli spagnoli sono in vantaggio a parità di punti per la migliore differenza reti, dunque oggi potranno contare su due risultati su tre.
La filosofia di gioco della Real Sociedad è il segreto dell'ottimo cammino in Europa?
"Non so dire quale sia esattamente il segreto di questa squadra. Però avere un'identità di gioco ben definita, nella quale i giocatori si sentano a proprio agio credo che sia importante. Sta producendo un calcio molto bello, partendo sempre dal basso a costruire ogni azione e cercando di recuperare subito la sfera una volta persa, con una pressione molto alta. Vincere molte partite, soprattutto in Europa, significa che stai facendo le cose bene".
Questa sera verrà a vincere a San Siro?
"Ne è capace, di vincere o pareggiare al Meazza, ed otterrebbe un primo posto importante per il turno successivo. Sabato è andata in un campo importante come quello del Villarreal vincendo 3 a 0. A Milano può essere molto complicata, l'Inter proverà a vincere, ma la Real Sociedad ha delle armi per giocarsi la partita. A San Sebastian è stata superiore per 70 minuti, anche se negli ultimi 20 i nerazzurri sono cresciuti, pareggiando. Di fronte insomma c'è una grande rivale, capace di essere molto pericolosa".
Lei è sempre rimasto lì. L'hanno mai tentata ad andarsene, magari dall'Italia?
"Sì, sono rimasto qui 15 anni, nel club dove sognavo di giocare da piccolo. Sono molto orgoglioso della carriera che ho fatto. Per quanto riguarda l'Italia non ricordo di aver mai avuto la possibilità di andarci, no".
L'Inter non ha un modo di giocare molto "italiano". Le piace lo stile di Inzaghi?
"Ultimamente non ho visto moltissime partite dell'Inter, ma vedendo anche come giocava nell'ultima stagione devo dire che non è un modo di pensare molto italiano, sì. Poi certo sono molto pericolosi quando hanno spazio alle spalle dei rivali. Sono capaci di fare molti danni, lo abbiamo visto qui in Spagna quando sono stati un po' accorti aspettando il proprio momento. I vari Thuram, Lautaro, Calhanoglu, Barella, Mkhitaryan, Dimarco e Dumfries sono tutti giocatori riconosciuti in Europa che hanno ottimi piedi. Rapidi e capaci di fare la differenza".
A proposito del centrocampo: quanti ne vede di migliori in Europa?
"È un grande centrocampo, ma se me lo chiede mi tengo stretto anche quello della Real Sociedad che è un ottimo reparto. Zubimendi, Merino, Brais Mendez, anche se l'ultimo non potrà giocare oggi. Chiaramente quello nerazzurro può giocarsela con qualsiasi squadra e questo rende l'Inter una delle favorite per la Champions. Nell'ultima stagione è arrivata in finale facendo una bella partita. Vedremo dove saranno capaci di arrivare".
E di Lautaro cosa ne pensa?
"Posso aggiungere poco rispetto a quello che già si dice di lui. Penso che abbia raggiunto la sua piena maturità, si senta completo e molto importante nell'Inter, è raro che non segni o che non si crei occasioni di segnare. È il giocatore più pericoloso e determinante dell'Inter. La cosa migliore per noi sarà cercare di tenerlo il più possibile fuori dall'area di rigore".