Il momento poco lucido della scuderia campione del mondo non accenna a placarsi: e intanto Helmut Marko rivela tutta la verità
Il Gran premio di Monza, in teoria, doveva essere quello dominato dalle due McLaren di Oscar Piastri e Lando Norris; invece i due sono finiti dietro l’idolo di casa Charles Leclerc. I due, che alla pole avevano ottenuto primo e secondo posto, non hanno preso benissimo i dettami della propria scuderia, concludendo così un Gp di cui erano protagonisti assoluti.
Se la McLaren si lecca non poco le proprie ferite, ma si dispera fino a un certo punto, in casa Red Bull la situazione è ben più drammatica, in quanto finora non c’è stato nessun riscatto da parte di Sergio Perez e Max Verstappen e la monoposto fa ancora fatica a stare dietro alla rivale di Woking, che ad oggi è la scuderia da battere.
In merito alla crisi interna vissuta a Milton Keynes, arrivano le nuove dichiarazioni di Helmut Marko a cercare di chiarezza.
Crisi Red Bull, Marko fa chiarezza
Come accade spesso, il ruolo di paciere all’interno della Red Bull spetta all’81enne Helmut Marko, sempre pronto a dare una mano alla squadra e a risolvere i problemi. Dopo Monza il morale è sceso più del previsto e alla vigilia del prossimo appuntamento cittadino di Baku – in programma dal 13 al 15 settembre – la scuderia campione del mondo spera quantomeno di raccogliere dati incoraggianti in pista, dato che quelli raccolti fino a questo momento lasciano molto a desiderare.
Molto dipenderà ovviamente dalla testa di Verstappen e Perez, entrambi opachi in Italia e in generale dalla ripresa dei giochi dopo la pausa estiva. Senza il contributo in particolare del pilota leader in classifica, difficilmente saranno risolti i problemi.
Marko, intervistato da ‘oe24′, ha parlato della McLaren e dei problemi vissuti dagli anglo-austriaci. Il consulente torna a parlare del team papaya e del fatto che Verstappen, nonostante tutto, rimane leader della classifica. “Malgrado le nostre non-performance, Max ha ancora 62 punti di vantaggio nella classifica. È chiaro però che questo vantaggio potrebbe assottigliarsi velocemente se dovessimo continuare così. Se non daremo a Verstappen una macchina più guidabile, tutto diventerà possibile”.
Poi smentisce che le liti interne – tra cui quella tra Horner e Jos Verstappen – abbiano creato malumori e specifica che sono stati gli addii di molti ingegneri ad aver generato astio: “È chiaro che questa situazione non aiuta, ma alla fine non è collegata ai nostri problemi tecnici, ma all’allontanamento di persone importanti“.