Anche Tamberi è stato coinvolto in una storia particolare: vicenda incredibile, nessuno avrebbe mai potuto immaginarlo
Dalle Olimpiadi di Parigi, per certi versi incredibili per l’Italia, e in particolar modo per uno sfortunato protagonista come Gianmarco Tamberi, è ormai passato del tempo. Le settimane sono volate via veloci, tra ritorni importanti e qualche altra delusione qua e là per il nostro portabandiera, in grado comunque di riscattarsi e di dimostrare ancora una volta al mondo tutto il suo talento. Di lui si è però in questi giorni parlato non solo per i risultati sportivi, ma anche per qualche polemica fuori dalla pista. E adesso il suo nome è stato addirittura coinvolto in una storia mozzafiato, in grado di lasciare a bocca aperta anche i suoi più grandi fan.
Verrebbe da chiedersi cosa abbia combinato questa volta il capitano della squadra azzurra di atletica, un personaggio unico nel suo genere, dotato di un talento straordinario ma anche di un’esuberanza che spesso e volentieri gli ha attirato critiche anche piuttosto gratuite. In realtà, stavolta Gimbo non ha fatto nulla di male. Semplicemente, anche lui è passato da lì, dal luogo più straordinario dell’atletica italiana, almeno degli ultimi anni.
Negli ultimi giorni la ‘Gazzetta dello Sport’ ha infatti voluto raccontare la storia estremamente sorprendente di una piccola società fondata in una piccola provincia ma in grado di regalare all’Italia un numero di titoli clamoroso, dando la possibilità ad alcuni dei più grandi atleti della nostra generazione di arrivare sul tetto del mondo. Gimbo compreso.
Tamberi e non solo: l’incredibile storia dell’Atletica Vomano lascia tutti a bocca aperta
Può una società situata in un comune di circa 3500 abitanti in provincia di Teramo riuscire a costruire alcuni dei più grandi campioni della storia dell’Atletica italiana? La risposta è sì. Per conferma chiedere a Gabriele Di Giuseppe e Ferruccio D’Ambrosio, i due fondatori dell’Atletica Vomano di Morro d’oro.
Nata nel 1991 grazie alle sovvenzioni statali arrivate in occasione dei Mondiali di calcio del 1990, la società è stata creata proprio da Di Giuseppe e D’Ambrosio, con l’obiettivo di permettere ai ragazzi che abitavano la vallata del Vomano di cimentarsi con uno sport come l’atletica.
Da piccola società locale, in grado di regalare quindi una possibilità in più a tanti ragazzi che altrimenti sarebbero stati costretti a virare su altri sport, i soliti noti, o a trasferirsi altrove per inseguire un sogno, o addirittura a rinunciare ai propri sogni sportivi, l’Atletica Vomano è cresciuta nel corso degli anni, fino a contare 230 tesserati. E soprattutto 73 titoli italiani e uno scudetto 2010. Risultati straordinari per una realtà inizialmente molto piccola.
Da qui sono passati molti degli atleti più riconoscibili del nostro paese. Non solo Tamberi, ma anche Daniele Greco, triplista campione europeo a Goteborg 2013 e l’anno prima quarto ai Giochi di Londra. Ma da queste parti si è rilanciato anche un altro grande eroe come il bronzo di Atene Giuseppe Gibilisco, che nel 2009-2010 scelse i colori della Vomano per rilanciare la propria carriera, con risultati ancora una volta indimenticabili, almeno in questa vallata magica legata, ormai per sempre, al nome dei propri eroi.