ll fuoriclasse del ciclismo, Tadej Pogacar, ha rivelato un retroscena su una delle sue più belle vittorie del 2024 che nessuno si aspettava
Quanto realizzato nel 2024 da Tadej Pogacar lo consegna di diritto alla storia del ciclismo. Il fenomenale sloveno ha iniziato a vincere a inizio anno e non si è fermato più. Venticinque i suoi trionfi, con Tadej che ha lasciato il segno ovunque.
Oltre alla accoppiata Giro d’Italia-Tour de France, impresa riuscita solo a fuoriclasse del calibro di Fausto Coppi, Eddy Merckx, Jacques Anquetil, Bernard Hinault, Miguel Idurain, Stephen Roche e Marco Pantani, Tadej Pogacar ha messo in bacheca anche due classiche monumento, la Liegi-Bastogne-Liegi, in primavera, e il Giro di Lombardia, quarto sigillo consecutivo nella ‘classica delle foglie morte’ come il ‘Campionissimo’, a segno dal 1946 al 1949.
Ma non è tutto. Un insaziabile Tadej, tanto da spingere autorevoli commentatori a scomodare il paragone con Eddy Merckx, ha conquistando sulle strade di Zurigo il Mondiale per un tris da leggenda, Giro-Tour-Mondiale, calato prima dello sloveno solo dallo stesso Merckx e da Stephen Roche.
A sbalordire non è solo il numero delle vittorie ma anche le modalità con cui Pogacar trionfa. Quando decide che è arrivato il momento di fare sul serio, si alza sui pedali e scatta facendo il vuoto. Eppure, il 26enne sloveno non è un robot ma un essere umano che talvolta in corsa può cadere preda della preoccupazione.
Pogacar, il clamoroso retroscena sul Mondiale
Tra le 25 perle del suo leggendario 2024, la conquista del Mondiale ha spalancato a Pogacar le porte dell’Olimpo del ciclismo. Non solo in quanto, come già ricordato, gli ha consentito di calare un tris riuscito solo ad altri due ciclisti in tutta la storia della disciplina ma anche per come lo ha conquistato.
Il fuoriclasse sloveno, infatti, è scattato ai meno 100 km per poi riprendere e staccare tutti i fuggitivi involandosi verso il traguardo. Un’impresa d’altri tempi, quasi ‘imbarazzante’ per la netta superiorità del fuoriclasse sloveno. Eppure, come ha confessato nel corso di un podcast dello sponsor ‘My Whoosh’, Pogacar ormai stanco per la lunga fuga solitaria, ha cominciato a perdere un po’ di lucidità negli ultimi chilometri tanto da dimenticare il conto dei giri mancanti al traguardo.
“Al penultimo giro ero preoccupato. Sono arrivato in cima alla salita, è arrivata la macchina e gli ho chiesto quanti giri mancavano, se era il penultimo, se ne mancavano ancora due. Speravo davvero che fosse solo uno e quando mi hanno risposto di sì è stato un sollievo”, ha raccontato Pogacar.
Un momento di difficoltà, dunque, che Pogacar ha subito superato tant’è vero che quando Evenepoel e Van der Poel, i suoi primi inseguitori, si sono avvicinati, il 26enne sloveno ha ripreso a mulinare sui pedali arrivando così a braccia alzate al traguardo. Ragion per la quale, come ha dichiarato nel sopracitato podcast, “è stata una delle migliori corse che abbia mai fatto, è stata incredibile. Ma tutta la stagione è stata pazzesca”.