Quando si entra nella fase decisiva della stagione, avere alternative affidabili in rosa può fare la differenza tra il successo e il rimpianto. E Simone Inzaghi, in questo senso, può dormire sonni tranquilli. A dargli garanzie è Marko Arnautovic, attaccante che dopo una prima parte di stagione complessa, sta finalmente dimostrando tutto il suo valore. Contro il Cagliari è arrivata la sua miglior prestazione in Serie A: un gol e un assist nella stessa partita, per la prima volta nella sua carriera italiana. Ma non è un episodio isolato: l’austriaco ha lasciato il segno anche contro Udinese, Monza, Lazio in Coppa Italia e Fiorentina.
Rinascita al Meazza: quattro su quattro
San Siro sembra aver risvegliato il vero Arnautovic. Lì dove era cresciuto da giovane promessa nel 2010, oggi è tornato da protagonista. Ha segnato per la quarta gara consecutiva in casa, mostrando un cinismo e una presenza che sembravano smarriti nei primi mesi nerazzurri. Il suo contributo, in un periodo fitto di impegni, è diventato imprescindibile per Inzaghi, che può contare su un attaccante pronto a fare la differenza anche partendo dalla panchina.
I numeri parlano chiaro. In questa stagione Arnautovic, con la maglia dell’Inter, ha segnato 7 reti. Se non si considerano i minuti di recupero, l’austriaco ha segnato un gol ogni 98 minuti.
L’ombra di Ibra e il sogno del triplete dell’Inter

Dopo il match contro il Cagliari, Arnautovic ha scherzato: “Quando sono titolare faccio sempre gol? Ogni tanto sì…”. Poi ha toccato un tema inevitabile per l’ambiente nerazzurro: il triplete. “Nel 2010 ero quasi un tifoso, ma oggi ci credo. È ancora lunga, ma siamo l’Inter”. E sebbene abbia sempre negato paragoni diretti con Ibrahimovic, le similitudini per stile e personalità restano affascinanti. Contro il Cagliari, Arnautovic ha dimostrato che quel paragone, per quanto esagerato, non è mai stato del tutto fuori luogo.