Luciano Ligabue ha parlato ai microfoni di Radio Kiss della qualificazione dell’Inter in semifinale di Champions: “La squadra ci fatto vivere una serata fantastica – le parole del rocker di Correggio -. Io martedì ero a Monaco, sfortunatamente nella curva del Bayern: immaginate cosa ho rischiato dopo l’esultanza al gol di Frattesi”.
Un altro Triplete.
“Io so che nel calcio è possibile tutto e il contrario di tutto. Serve tanta fortuna per vincere il Triplete, lo scudetto mi sembra già un’impresa perché la squadra ha alle spalle tanta fatica e una serie di infortuni infinita. Ma tutto è possibile perché la squadra è compatta. Il Napoli è favorito per vincere il campionato, basta guardare il calendario. E non lo dico per scaramanzia”.
‘Una vita da mediano’ è una canzone adatta per descrivere Barella?
“E’ l’emblema di chi non vuole perdere mai, la mia canzone parla di quello. E’ sempre l’ultimo ad accettare una sconfitta, è un ruolo eroico. Ancora oggi sono convinto che senza Cambiasso l’Inter non avrebbe vinto il Triplete”.
Lukaku.
“Spero che urli meno contro il cielo. Con noi visse un anno trionfale, pazzesco, vincendo lo scudetto. Lo vedo un po’ troppo in forma in questo momento, non so come giudicare questa cosa”.
Chi è il vero Ronaldo?
“Come fai chiederlo a un interista? Che risposta ti posso dare? Ovviamente il Ronaldo interista”.
Le parole di Inzaghi in conferenza
Lei è consapevole che sta facendo la storia dell’Inter? È una cosa che le pesa?
“Sono serate che rimarranno dentro di noi, fare queste due partite con il Bayern che è un avversario di spessore era difficilissimo ma questo ripaga le giornate fatte con i ragazzi. Senza grandi uomini partite come queste non riesci a farle. Sono un allenatore molto fortunato”.
Inter, Arsenal e Barcellona erano tra le prime 8 e ora sono in semifinale. È un dato casuale?
“Era importantissimo arrivare tra le prime 8 e la differenza rispetto alla passata stagione sta lì, in questa nuova Champions, motivo per cui abbiamo avuto qualche problemino in più. L’Arsenal il e Barça sono arrivate tra le prime 8 come noi, PSG e Bayern hanno avuto qualche difficoltà in più ma devo dire bravi ai ragazzi. Ci siamo sacrificati, siamo stati bravi sulle palle inattive e sulle seconde palle. I ragazzi oltre ad essere grandi campioni sono grandi uomini”.
Qual è il segreto di questa Inter?
“Secondo me è come stanno bene i ragazzi insieme. Oggi Correa, Zielinski e Dumfries erano indisponibili ma erano comunque lì con noi nella panchina aggiuntiva. C’è unione. Tutti sanno di essere utili alla causa e si fanno sempre trovare pronti”.
A Monaco segna Muller e poi Frattesi, a Milano dopo Kane invece l’Inter ne fa due. Non piegarsi all’avversario è diventata una missione.
“È frutto della lucidità. Abbiamo preso un gol quando non eravamo messi bene: Mkhitaryan era rimasto fermo per una botta alla testa, loro giustamente hanno giocato e abbiamo preso gol, ma una squadra non forte mentalmente non reagisce così. Invece la squadra è rimasta lucida e ha continuato il piano partita”.