Il campione si lascia andare ad una drammatica ammissione: la sua carriera poteva essere già finita
Il destino si è messo di traverso, ma non ha fermato il grande campione. Poteva essere la fine della sua carriera, lo ha ammesso senza mezzi termini, ripensando al drammatico incidente che poteva avere conseguenze ben più gravi.

Quattro mesi e mezzo di recupero, ma ora l’attesa è finita: Remco Evenepoel è tornato, lo ha fatto alla Freccia del Barbante, e lo ha fatto in grande stile, andando addirittura a vincere. Era il 3 dicembre 2024 quando si è andato a scontrare con un furgone delle poste che ha aperto improvvisamente lo sportello. Un incidente che ha fatto temere il peggio con la spalla lussata, fratture varie e anche i polmoni interessati.
Il belga però, due volte campione olimpico a Parigi (su cronometro e in linea), ha messo da parte i pensieri negativi ed è riuscito a superare anche questo ostacolo. Lo ha fatto grazie all’aiuto della moglie e della famiglia, sentendo l’affetto dei tifosi.
Evenepoel racconta: “Se fossi stato un tennista, avrei smesso”
Il ciclista prima del suo ritorno trionfante in sella è tornato a parlare dei giorni bui dell’incidente, della difficoltà di tornare ad allenarsi, dei momenti di sconforto avuti durante la lunga convalescenza.

“Dopo qualche settimana di convalescenza, abbiamo constatato una lesione ai nervi della spalla, che tra l’altro non è ancora guarita del tutto. Se fossi un giocatore di tennis – la sua ammissione – la mia carriera sarebbe certamente già conclusa“. Quindi ha ribadito: “Sono caduto sulla stessa spalla e questo ha complicato le cose. È stato più duro rispetto all’incidente al Lombardia del 2020: lì c’era il sole, potevo uscire in carrozzina, questa volta eravamo in pieno inverno e tutti erano occupati: ho fatto fatica“.
Una fatica resa meno dura grazie a chi lo ha aiutato: “I miei cari mi sono stati molto vicino e anche l’affetto dei tifosi mi ha aiutato molto“. Ora tutto è alle spalle, Evenepoel è tornato in bicicletta ed ha dimostrato di non aver dimenticato come si vince. La fatica è alle spalle, ma lui non ha intenzione di mollare proprio ora: Tour e Mondiale sono i suoi obiettivi per quest’anno e dovrà competere contro Pogacar. “È probabilmente il miglior corridore dai tempi di Eddy Merckx, e tocca a noi insidiare questa sua posizione. Se non credessi di poterlo battere, non partirei nemmeno“. La sfida è lanciata.