Il sogno Triplete dell’Inter si è spento, bruscamente, in una notte da dimenticare contro i cugini-rivali del Milan. A un anno e un giorno esatto dalla festa della seconda stella, la squadra di Simone Inzaghi vive forse la pagina più deludente della sua stagione. Contro una Lazio affamata e determinata, la squadra di Inzaghi ha mostrato il suo lato più fragile: quello di chi non riesce a contare su chi sta dietro ai titolari. Se una possibilità di cambiare il finale c’era, è stata bruciata da chi avrebbe dovuto coglierla al volo. Le occasioni perse, ieri sera, portano soprattutto due nomi: Taremi e Asllani.
Inter, Taremi: che delusione!
L’investitura era chiara: l’Inter voleva affiancare alla ThuLa un attaccante esperto, in grado di alternarsi e integrarsi con uno tra Lautaro e Thuram. Taremi era arrivato in estate con grandi aspettative e sembrava l’uomo giusto. E invece, tra infortuni e rendimento incostante, il suo contributo è stato pressoché nullo. Tre gol in stagione, di cui ben due su rigore, più tante partite passate a guardare i compagni giocare. A rendere tutto più complicato ci si è messa pure la pubalgia, che certamente ha inciso, ma non può giustificare tutto. Inzaghi lo ha superato con Arnautovic e perfino Correa nelle rotazioni: un segnale chiarissimo.
Asllani e il nodo del centrocampo
Stesso discorso vale per Kristjan Asllani che nemmeno ieri ha saputo raccogliere l’eredità pesante di Calhanoglu, lasciato a riposo. Il regista albanese continua ad alternare buoni spunti a lunghi blackout, risultando ancora troppo acerbo per le sfide decisive. La sua partita di ieri è lo specchio dell’intera esperienza con la maglia dell’Inter: poco ritmo, pochi rischi, nessun guizzo. Inzaghi ha scelto la via delle rotazioni, ma se le riserve non rispondono presente, sognare in grande diventa impossibile. L’estate porterà valutazioni profonde: i nerazzurri non possono più permettersi seconde linee che non incidono né nel presente né in ottica futura.