Novak Djokovic è chiaro su ciò che succederà a Sinner e Alcaraz: la reazione dei tifosi è stata immediata per il prossimo futuro
Mai sottovalutare Novak Djokovic. È vero, il serbo a 38 anni non può essere più quello di un tempo, né tanto meno quel fenomeno dominante sul campo che non lasciava alcuno spazio agli avversari. Deve gestirsi in maniera diversa in calendari sempre più fitti e ricchi di impegni, ma soprattutto pensa soprattutto agli appuntamenti di cartello, tralasciando parecchi punti per strada.
Il numero 5 al mondo non può più inserirsi nella schiera di Sinner e Alcaraz, i primi due tennisti in classifica, destinati a dominare la scena ancora per parecchi anni, ma può continuare a dare fastidio a chiunque. Dopo essere uscito prematuramente a Monte Carlo, torneo poi vinto proprio da Alcaraz, Djokovic si è iscritto al Masters 1000 di Madrid, un altro importante appuntamento di preparazione per il Roland Garros.
I riflettori nel più importante torneo sulla terra rossa saranno puntati soprattutto su Sinner e sul suo rivale spagnolo, soprattutto dopo il ritorno dalla squalifica per il caso Clostebol e l’accordo con la Wada. Djokovic, però, resta una mina vagante e l’ha fatto capire anche con una dichiarazione piuttosto forte.
Djokovic stuzzica Sinner e Alcaraz: il paragone con i Fab 4
I giornalisti hanno incalzato il serbo a Madrid, chiedendogli ancora una volta del paragone tra la sua epoca, quella in cui dominava insieme a Federer, Nadal e Murray, e quella attuale, in cui Sinner e Alcaraz sono destinati a essere i primi della scena ancora per tanti anni.

In realtà, Djokovic non si è affatto sbilanciato: “È sempre difficile paragonare due epoche diverse”, ha sottolineato il numero 5 al mondo. “Gli ultimi 20 anni di tennis sono stati dominati da noi, ma quando i miei grandi rivali si sono ritirati, si è creato un gap generazionale“, ha continuato evidenziando il valore che questi straordinari tennisti hanno portato avanti con la racchetta in mano.
“In molti hanno faticato ad accettare che Roger prima e Rafa poi non giochino più, ma io sono ancora qui e sto cercando di rappresentare al meglio la mia generazione”. E sono parole che suonano come un avvertimento anche per i prossimi impegni e per il futuro. Djokovic c’è e non ha intenzione di indietreggiare davanti a nessuno, neanche di fronte a chi è destinato a segnare la prossima generazione.