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Conte, un prodigio costato 150 milioni. Il vero miracolo lo potrebbe fare Ranieri

Un prodigio. Che non è un miracolo, ma poco ci manca. Antonio Conte lo ha definito così l’eventuale scudetto del Napoli. Nessuno come lui sa tirare l’acqua al proprio mulino, nessuno come lui si può permettere di polemizzare con la società nel bel mezzo della corsa al titolo per poi sostenere di essere stato strumentalizzato. Perchè è unico anche in questo e conosce meglio di chiunque altro i mind games per mettere pressione a club e avversari, ma anche per mettere le mani avanti se non dovesse andare bene. L’eroe di qualsiasi finale possibile. Ha costruito il suo fortino inespugnabile, ribadendo un giorno sì e l’altro pure il decimo posto del Napoli nella passata stagione. Come se il Napoli fosse da decimo posto, come se il Napoli dello scudetto fosse stato completamente smantellato. Come se il Napoli non avesse speso 150 milioni sul mercato. Un mercato guidato da Conte, vedi Buongiorno, vedi Lukaku per Osimhen, vedi soprattutto Scott McTominay. La realtà è che il prodigio, quello vero, Napoli e Conte lo stanno facendo da gennaio in poi, complice quell’Inter incapace di andare in fuga dopo la pareggite che aveva colpito gli azzurri. L’addio di Kvara e la sua mancata sostituzione poteva disorientare chiunque, non Conte. Arrabbiato, ma mai arrendevole. Gli infortuni a più riprese di David Neres e Buongiorno avrebbero abbattuto chiunque, non Conte che ha saputo fare di necessità virtù. E adesso, a quattro tappe dalla fine, il traguardo è così vicino che lo può quasi toccare. Perchè, e lo avevo scritto anche negli ultimi editoriali, calendario alla mano lo scudetto lo può perdere solo il Napoli. A maggior ragione dopo il sorpasso.

Conte intervistato dopo Venezia-Napoli
“Conte tradito”: il Napoli ha un nuovo caso (Screen Youtube Dazn) – Sportitalia.it

Sembra un film anche la lotta Champions. Il Bologna ha perso un’occasione gigante a Udine, la Lazio, ad un passo dal baratro, si è salvata contro il Parma. L’impressione è che la squadra di Baroni da oltre due mesi abbia finito la benzina anche perchè giocano sempre gli stessi. La reazione contro il Genoa dopo le lacrime in Europa League è stato fumo negli occhi. La squadra è stanca e nervosa e Baroni con le sue scelte ci sta mettendo molto del suo.

Marco Baroni, Lazio
Marco Baroni, allenatore Lazio (Fonte immagine: SS Lazio)

L’allenatore biancoceleste anche nell’atteggiamento e nella comunicazione con i suoi giocatori sembra un po’ disorientato, forse per la mancanza di abitudine a giocare sfide di questo livello nonostante l’esperienza. Gli sta mancando carisma e un po’ di lucidità. Un giocatore come Pedro in questo rush finale, per me, non può mai stare fuori. E’ invece lucido, arzillo, stratega e pieno di positività Claudio Ranieri che a fine carriera sogna l’addio alla panchina più roboante di sempre. Il sacco di Milano l’ennesimo coniglio dal cilindro di Sir Claudio che qualcuno a Roma e Napoli vorrebbe addirittura “Papa”. Se Conte parla di prodigio, quello di Ranieri se la Roma dovesse centrare la qualificazione in champions cosa sarebbe?

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