Lewis Hamilton è stanco di tutte le voci che ci sono sul suo conto: il pilota della Ferrari zittisce i critici e una frase spiega tutto
Pronto al rilancio, perché nella sua carriera ha dimostrato che arrendersi non fa per lui. Lewis Hamilton è così e non ha bisogno certo di dare ulteriori prove del suo talento.

Arrivato a quarant’anni con sette titoli conquistati, il più vincente insieme a Michael Schumacher, il pilota inglese si è ritrovato a dover fare i conti con difficoltà inattesa. La SF-25 non sembra adattarsi al suo stile di guida, ha chiesto tempo Hamilton per apprendere come sfruttare il massimo dalla Ferrari, ma ha anche ammesso il dispiacere per non essere riuscito ad estrarre tutto il potenziale dalla sua vettura.
Spera di poterlo fare, partendo magari dalla gara di Miami che si terrà domani, anche se non sarà affatto facile. Intanto però Hamilton ha deciso di rispondere alla critiche e lo ha fatto nella conferenza stampa della vigilia, mettendo in chiaro alcune cose e mostrando tutta la sua contrarietà per le tante chiacchiere che sono state dette sul suo conto nelle ultime settimane.
Si è sentito di tutto, compresa la voglia di ritirarsi alla fine di questa stagione: nulla di tutto questo sembrerebbe vero, anzi Hamilton ha voglia di viversi ancora il sogno Ferrari.
Hamilton chiarisce le cose: “Non sanno cosa succede”
Le critiche? “Opinioni di chi non sa davvero quel che sta succedendo, di chi non si è mai trovato nella mia condizione“. È un Lewis Hamilton sicuro di sé quello che ha risposto alle critiche e alle presunte indiscrezioni sul suo conto.

L’inglese nel corso della conferenza spiega in maniera molto chiara: “Non credo che tutto dipenda dal passato, che sia connesso alle esperienze passate. Non ci penso molto, tengo la testa bassa e continuo ad apprezzare il lavoro che svolgo con chi è accanto a me“. Un lavoro che prima o poi darà i suoi frutti la convinzione di Hamilton, apparso tutt’altro che arrendevole sulle potenzialità della Ferrari.
Potenzialità che non si riescono a sfruttare in toto anche per i continui cambiamenti di setup. Ecco allora che l’unica vittoria stagionale, quella della sprint in Cina, rappresenta un importante insegnamento. “La lezione principale, è che non abbiamo fatto quasi nessuna modifica tra libere e qualifiche, mentre negli altri weekend abbiamo sempre lavorato sulla macchina, finendo per peggiorarla“. Un errore che non si vuole commettere ancora, per zittire anche in pista le critiche come fatto in sala stampa.