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Valentino Rossi, è un vero disastro: MotoGP sconvolta

Per Valentino Rossi è un vero disastro che coinvolge anche la MotoGP: è difficile restare impassibili a quanto succede

Un disastro. Non si nasconde Valentino Rossi, racconta le parti più intime del suo legame con la MotoGP, la paure e le emozioni di una carriera che lo ha portato a vincere nove titoli mondiali e ad essere una vera e propria leggenda del motociclismo.

Valentino Rossi con Giacomo Poretti
Valentino Rossi, è un vero disastro: MotoGP sconvolta (SCreen Youtube Porecast) – Sportitalia.it

Una leggenda che ha dovuto fare i conti con il tempo che passa: da qualche anno ormai, il 46enne ‘Dottore’, non corre più su due ruote, ha dato addio alla MotoGP e per sbizzarrirsi ha scelto il Wec, raccontando di averlo sempre fatto per non subire il trauma di restare da un giorno all’altro fuori dal mondo della velocità.

Un mondo che in realtà continua ad essere parte integrante della sua vita e non potrebbe essere altrimenti. In MotoGP corre suo fratello Luca Marini, ma la classe regina vede in pista anche le moto che portano la sua sigla, VR46, quelle della squadra che lui ha voluto creare. Ecco allora che Rossi nel motociclismo ricopre oggi un altro ruolo rispetto al passato: da pilota a proprietario e non è proprio la stessa cosa.

Valentino Rossi e i problemi da patron: “Soffro”

Nessuna paura o quasi in pista, tanta paura fuori: è l’evoluzione di Valentino Rossi durante un GP di motociclismo.

Valentino Rossi
Valentino Rossi e i problemi da patron: “Soffro” (Instagram Valentino Rossi) – Sportitalia.it

Lo spregiudicato pilota che progettava sorpassi in punti impossibili, si è trasformato in saggio (forse troppo) spettatore: ed allora l’adrenalina che provava quando si metteva in sella alla sua moto, si è trasformata in timore e non è proprio tutto così semplice. Nel corso dell’intervento a Porecast, il podcast di Giacomo Pomeritti, Valentino Rossi racconta proprio quel che è accaduto dentro di lui una volta passato dall’altra parte della barricata.

Da quando ho iniziato a non correre le gare, ma a guardarle, le cose sono cambiate tanto. Quando le fai, hai paura di non farle bene, di sbagliare, di cadere, ma anche di buttare via la gara – racconta Rossi nel corso dell’intervista –. Invece, guardare le gare dall’esterno è un disastro“.

Ovviamente si parla di emozioni e senza il brivido della velocità a prevalere è anche la paura: Sono sempre teso, anche perché corre mio fratello, i piloti dell’Academy che sono miei amici: soffro”. Una sofferenza che però non è più forte della passione per le due ruote: “Ammetto – conclude Rossi – che adrenalina e sapore della MotoGP non hanno eguali”.

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