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Pisa in estasi: le dichiarazioni dei protagonisti dopo la promozione in Serie A

Il Pisa festeggia il ritorno in Serie A a 34 anni di distanza dall’ultima volta. Riportiamo di seguito le dichiarazioni dei protagonisti di questo traguardo raggiunto in modo superbo.

Le parole del tecnico Pippo Inzaghi

“Sono molto felice, ci tengo a ringraziare la società, Knaster e il presidente Giuseppe Corrado, oltre a Giovanni Corrado e Davide Vaira. Ci hanno fatto lavorare al meglio e non ci hanno fatto mancare nulla. Ringrazio anche tutto lo staff, che si vede meno, ma è la formazione invisibile determinante per arrivare al capolavoro della promozione in Serie A. Ci tenevo a ringraziare tutti perché si parla di me, ma senza il mio staff non sarei la persona che sono. A volte devono sopportarmi, sono pesante, ci metto tanta passione e voglia. Sono stato parte fondamentale di questo capolavoro. Ho sempre creduto che potessimo fare qualcosa di straordinario. Speravo di andare ai playoff e vincerli, ma piano piano ho visto quanto straordinario fosse questo gruppo. Hanno avuto un atteggiamento eccezionale, nessuna multa o lamentela. Penso e mi auguro che tutti siano migliorati e spero di aver trasmesso questo ai miei ragazzi. E’ il momento di godersela un po’. Grazie al sacrificio e al lavoro abbiamo fatto cose che sembravano impossibili. Tanti all’inizio mi dicevano di non venire a Pisa, non c’era uno che mi dicesse che fosse la scelta giusta. Voglio anche svelare un aneddoto. C’erano altre squadre, ma mi sentivo con Calabresi e quando sembravo in ballottaggio per andare da altre parti, mi hanno scritto insieme con Caracciolo dicendo che se fossi venuto si sarebbero buttati nel fuoco per me. E si sono buttati nel fuoco”.

Le parole del patron Knaster

Le parole del patron Knaster ai microfoni di Canale 50: “Sono molto felice, è un grande risultato, ma è solo l’inizio del nostro percorso. Abbiamo passato il primo step, ma ora tocca al secondo step. Sono molto felice del lavoro della dirigenza, di Giuseppe e Giovanni Corrado, del direttore Vaira. Grazie anche ai tifosi, sia i vecchi che quelli che arriveranno. Importante è stato anche il lavoro del comune. All’inizio è stato difficile, ma poi c’è stata grande comunione di intenti. Aspettiamo la squadra allo stadio”.

Esclusiva

Le dichiarazioni di Giovanni Corrado

“E’ stata tanto dura, purtroppo tante volte per ottenere grandi risultati bisogna passare attraverso cocenti delusioni. Tre anni fa dopo la sconfitta col Monza dissi che non sarebbe stata questione di se, ma di quando. Per vincere serve tempo, ci sono dei percorso che devono essere fatti in un certo modo. E’ stata anche una sofferenza a tratti vedere la gente non capire alcune cose. Avevamo un disegno preciso. Tramoni e Canestrelli sono due giocatori che sono arrivati due anni fa. Il loro modo di giocare a volte non era compreso. Siamo contenti. La dedico a tutte le persone che mi sono state vicino in questi anni. Sapevano che era una filosofia più difficile, sapevano che avrebbe pagato e hanno creduto in noi. Sentiamo l’affetto che c’è per noi, ma siamo qui e facciamo il nostro mestiere. Ci siamo dati questo obiettivo e volevamo raggiungerlo”.

LE PAROLE DI GIUSEPPE CORRADO: “Nelle interviste delle ultime settimane il mister ha detto che serviva la ciliegina sulla torta. Ora è arrivata. Il risultato sportivo è la conseguenza, non l’obiettivo, di un lavoro che mi permetto di definire grande. Un lavoro che ci ha portato prima in Serie B, e io allora dissi “Mai più in C”. La proprietà sa che questa città deve competere per questi campionati. Per i tifosi è un sogno, per alcuni addetti ai lavori è una sorpresa, per noi è una conferma. Eravamo convinti che questa squadra potesse arrivare a tanto, e abbiamo tenuto tranquillo l’ambiente. A inizio campionato Inzaghi disse che potevamo stare nei primi quattro posti, noi gli abbiamo detto che con lui dovevamo stare nei primi due. Dal terzo turno di campionato non siamo mai andati sotto il secondo posto. Abbiamo avuto qualche contrattempo di risultati, ma questi sono la conseguenza di situazioni anomale. Sono contento. Dopo nove anni lo dico, sono contento per ciò che ha fatto mio figlio: il vero artefice delle scelte di allenatori e direttori sportivi. Siamo diventati una palestra importante, un lavoro importante che doveva portare questo risultato. Una conseguenza del nostro lavoro. Ho la fortuna di aspettare meno della città, ma chi ha aspettato trentaquattro anni se lo deve meritare. Speriamo che sia solo l’inizio per arrivare ala crema pasticciera”.

 

Tutte le dichiarazioni sono state riprese da SestaPorta.

 

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