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Cosa fare contro la presunzione di RedBird Capital Partners?

Il 1^ giugno 2025 sarà verosimilmente una mattinata molto, molto difficile per tutti i Milanisti veri. Potessimo prendere la macchina del tempo e a dare indietro di esattamente tre anni, nessuno ci avrebbe creduto, a raccontarlo. Esattamente il 1^ giugno 2022 è iniziata ufficialmente la rovina dell’AC Milan, con lo sbarco a Milano di Gerry Cardinale: un “incontro” in cui il nuovo proprietario veniva mostrato alla stampa a distanza di sicurezza, come una star di Hollywood, senza una conferenza stampa né la possibilità di due chiacchiere “off-records”, giusto per conoscersi meglio. Spoiler: quello resterà l’unico momento in assoluto in cui Gerry Cardinale ha concesso la grazia di mostrarsi a noi poveri comuni giornalisti mortali. Per il resto, ha preferito al massimo qualche “forum” di business a migliaia di km da Milano, un paio di intervistine accomodanti senza contraddittorio in cui parlare di tutt’altro e qualche sparuto book fotografico in posa plastica, in occasione delle rarissime venute in Italia, ovviamente per la tequila o per lo stadio (quello che non si farà tralalto), mica per quella stupida roba che fanno 22 idioti in mutandoni sull’erba. A gentile, garbata e ripetuta richiesta di maggior presenza, è sempre stato risposto che “Gerry è un profilo alto, non può essere dato in pasto alla stampa italiana” e via con lo snocciolare del CV finanziario del suddetto. Questa storia del curriculum deve essere un vizio non solo scaroniano evidentemente. Basterebbe sostanzialmente questo a raccontare il Milan di RedBird: qualcuno dirà “Perché farlo solo oggi?” e la risposta è che in questi contesti la polvere quando è poca e non tossica si nasconde sotto il tappeto volentieri per il quieto vivere di tutti, nella speranza che sia solo una dimenticanza temporanea. Oggi evidentemente, non c’è più possibilità di farlo per una serie di motivi: la polvere ha reso definitivamente l’aria irrespirabile e ai padroni di casa non interessa nemmeno minimamente che gli altri respirino. Al 15 maggio, la sconfitta nella finale di Coppa Italia è persino il più piccolo dei problemi: dovremmo al massimo stare qui a commentare questa o quella scelta tecnica, piuttosto che dare notizie sul nuovo allenatore o sulle scelte di mercato e invece siamo costretti a parlare ancora di ciò che sta sopra tutto questo e che ha generato questo fallimento.

Gerry Cardinale
IL Milan di Gerry Cardinale: potrebbe arrivare la svolta definitiva (Ansa Foto) sportitalia.it


La presunzione di questa società è, di tutti i tanti difetti, senza dubbio il più grave: l’idea di essere i più bravi, i più furbi, i più perspicaci non abbandona mai chiunque graviti nell’orbita dei piani alti di Casa Milan, un mondo ovattato dove i risultati del campo è come se non esistessero. Non è raro sentir pronunciare frasi come “Voi non capite”, “Noi non ci abbassiamo a spiegare”, “Vedremo chi avrà ragione”, parole che vanno oltre anche solo i semplici princìpi dell’educazione e delle buone maniere, anche qualora fossero giustificate dai fatti, ma che fanno ridere visti i frutti davanti agli occhi di tutti. Ecco perché il Milan è diventato grazie a RedBird la barzelletta del calcio italiano ed europeo.  La “Vision” tanto sbandierata è una gravissima miopia che può essere corretta solo da un intervento urgente: siamo oltre il “prendere un ds” o dare tutte le colpe all’amministratore delegato (che intendiamoci, innocente non è, ma risponde a delle direttive chiare e le rispetta pedissequamente, come confermato anche dalle parole di Boban), siamo al redde rationem della peggior proprietà d’Europa. I tifosi del Milan sono stufi di sentirsi dare lezioni da persone che non sanno nemmeno che a calcio si giochi in 11, anche se nello scrivere questo temo che qualcuno possa rispondere anche a me “Parla di se stesso?”, come non sentivo fare dai tempi della scuola materna, datata 1990. Cardinale ha distrutto ciò che Elliott aveva sommariamente almeno abbozzato: ma Elliott, al di là delle illusioni dei tifosi, non è nient’altro che un fondo speculativo e davanti all’occasione di incassare soldi, non si è fatta problemi su ciò che sarebbe accaduto dopo. La presenza di Gordon Singer, ancora membro del CDA rossonero, non è segno di nulla: i Singer i soldi degli interessi del Vendor Loan li incassano lo stesso, da noni come da primi.


L’aspetto più deprimente in assoluto, oltre al sentirsi stupidi per aver creduto a un progetto utopico (proprio come quello di San Donato, il fiore all’occhiello di RedBird Capital Partners)? L’impotenza a cui l’intero Milanismo è costretto, un circolo vizioso in cui ogni mossa è quella sbagliata. Sostieni il Milan attivamente, con presenza allo stadio, merchandising e quant’altro? Incoraggi il sistema. Tagli tutti i viveri? Oltre a rovinarti il fegato perché vai contro il tuo cuore, non fai altro che danneggiare il gruppo squadra e spianare la strada al progetto di impoverimento di valori e storia di uno dei club più gloriosi del Mondo. Ecco perché penso che nonostante tutto, non si debba permettere passivamente che il Milan diventi a tutti gli effetti la prima franchigia americana della Serie A. Anni fa, i tifosi dello United crearono la campagna “Green and Gold ‘till the club is sold”, manifestando con le sciarpe dei colori storici della squadra il loro dissenso nei confronti dei Glazers. Un movimento nato per amore e basta, e non per odio di Tizio e Caio. Non so se basterebbe in questo caso, ma ho la sensazione che, senza Coppe e senza un compratore alla porta, avremo tanto, troppo tempo libero per pensarci bene.

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