Jannik Sinner deve fare i conti con una vera e propria batosta: parole molto pesanti, nessuno immaginava una roba del genere.
Jannik Sinner ha dimostrato a tutti che anche dopo un’assenza forzata di tre mesi è comunque in grado di giocarsi il titolo su qualsiasi superficie. Il campione italiano ha cancellato tutti i dubbi sulla sua condizione fisica dopo la squalifica inflitta in seguito al patteggiamento con la WADA per il caso Clostebol: ora l’obiettivo è arrivare nella migliore forma possibile al Roland Garros e provare a portare a casa un altro Slam.

Tuttavia proprio in queste ore è arrivata una vera e propria batosta per il numero 1 al mondo. Ancora una volta finiscono nel mirino le sue origini, come già accaduto in passato. Sinner, infatti, è nato a San Candido e vive con la famiglia a Sesto, a pochissima distanza dal confine con l’Austria. Come noto in quelle zone sono tanti a sentirsi più austriaci che italiani: un aspetto che ha voluto rimarcare anche Corrado Augias.
Il noto giornalista e conduttore è autore di un editoriale sul quotidiano La Repubblica dove analizza il ballottaggio al Comune di Bolzano parlando anche di Jannik Sinner. Augias ricorda che il papà del campione italiano, Hanspeter, parla poco italiano perché non conosce molte parole. Ma non è soltanto questo il ‘neo’ del numero 1 della classifica ATP.
Batosta Sinner: parole durissime, nessuno se l’aspettava
Sempre Augias nel suo editoriale fa presente che il fenomeno altoatesino ha la residenza a Montecarlo, dove può godere di una fiscalità che lo stesso giornalista definisce “irrisoria“. Il fatto che molti tennisti e atleti di spicco facciano altrettanto non è per Augias una buona giustificazione. “Le tasse potrebbe pagarle, se non altro per compensare l’affetto di cui nella penisola i tifosi lo circondano“.

Infine il 90enne romano se la prende con Sinner anche per aver rinunciato all’incontro con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo la vittoria agli Australian Open: “Alcuni episodi sono stati particolarmente sgradevoli, per esempio quando il presidente Mattarella lo invitò al Quirinale per congratularsi e lui scansò la visita per eccessiva stanchezza. Il giorno dopo era a sciare sulle sue montagne“.
Tutte critiche a cui Jannik è abituato: in questi anni ne ha dovute sentire molte ma non ci ha mai badato troppo, preferendo esprimersi solo sul campo.