“Grazie, Francesco“. Con queste due semplici parole, l’Ajax ha salutato Francesco Farioli, che ha comunicato oggi la sua decisione di lasciare il club di Amsterdam. Un annuncio arrivato dopo una stagione intensa, chiusa con il secondo posto in Eredivisie, a un solo punto dal PSV campione.
Farioli, primo italiano a guidare l’Ajax e primo allenatore non olandese dal 1998, ha scritto un capitolo speciale nella storia del club. Arrivato con l’obiettivo di restituire identità e ambizione a una squadra in difficoltà, ha riportato l’Ajax in Champions League e ha dato nuova linfa alla filosofia del club.
“Il mio viaggio è cominciato al De Toekomst e si è concluso alla Johan Cruijff ArenA“, ha dichiarato Farioli, visibilmente emozionato. “Volevamo portare energia, un nuovo modo di pensare e lavorare. Ma abbiamo visioni e tempi diversi su come raggiungere gli obiettivi“.
Una scelta maturata nel rispetto reciproco, ma guidata dalla coerenza e da una visione chiara del proprio percorso e soprattutto che fa seguito al durissimo finale di campionato. Un finale che ha visto l’Ajax chiude con cinque punti nelle ultime cinque e la rimonta dei rivali di Eindhoven. Francesco Farioli lascia l’Ajax a testa alta, con dignità e passione. E con un’eredità che va oltre i numeri: quella di un uomo che ha saputo credere nel cambiamento.