Lo sport italiano piange una figura molto amata: è stato un maestro straordinario, il dolore è lancinante.
Il mondo dello sport italiano deve fare i conti con un’altra gravissima perdita. La notizia della sua scomparsa, circolata nelle scorse ore, ha sconvolto tutti gli appassionati che per tanti anni avevano apprezzato le sue doti professionali e umane. Un’intera comunità è in lacrime per l’addio a una figura che tanto ha significato per la città.

All’età di 86 anni si è spento Orlando Salomoni, figura di spicco del Tennis Sporting Club Sondrio. Salomoni era considerato da tutti un eccellente maestro di tennis e uno dei punti di riferimento per questa disciplina sportiva. Non a caso era stato proprio lui, qualche settimana fa, a portare a Sondrio – precisamente a Palazzo Muzio, dove si è tenuta l’esposizione – gli straordinari trofei vinti dall’Italia a fine 2024: la Coppa Davis, ottenuta grazie al successo in finale contro i Paesi Bassi, e la Billie Jean King Cup, che ha visto le atlete azzurre trionfare in finale contro la Slovacchia.
Orlando Salomoni ha avuto sempre ruoli a livello federale, a dimostrazione di come la sua estrema passione per il tennis lo abbia accompagnato praticamente fino all’ultimo. In queste ore sono tanti i messaggi comparsi sui social per esprimere cordoglio per la grave perdita e vicinanza ai familiari dell’86enne venuto a mancare.
Tragica notizia: è morto, lo sport è in lutto
Il Tennis Sporting Club Sondrio ha pubblicato un post davvero struggente che ha sciolto in lacrime tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscere Orlando Salomoni. Nel messaggio si ringrazia l’importantissima figura del tennis sondriese per tutto ciò che è riuscito a fare in tanti anni e per gli insegnamenti che lascia.

“Grazie per ogni volta che hai preso per mano un bambino e gli hai insegnato ad avere fiducia in se stesso – si legge nel post – Grazie per il tuo entusiasmo. Grazie per averci trasmesso l’amore prima per lo sport e poi per il tennis. Grazie per essere sempre stato dalla parte degli ultimi“.
E poi ancora: “Grazie per quel tuo occhio vigile e amorevole sopra ognuno di noi. Grazie per la tua pazienza. Grazie per aver affiancato ogni istruttore e avergli insegnato i segreti di un lavoro così vario e straordinario. Grazie per averci voluto bene“.