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Lutto nello sport, l’Italia piange una vera leggenda

Il ciclismo è uno sport che si gioca sulle strade, ma si costruisce lontano dalle telecamere. Ogni curva, ogni salita, ogni sprint è il risultato di un lavoro meticoloso e di una passione forte.

Passione che affonda le radici nella storia e nella geografia dei luoghi. È lo sport dei paesi, dei campanili, dei chilometri macinati al sole e sotto la pioggia, delle comunità che si stringono lungo le transenne per applaudire chi passa veloce e chi resta a costruire. Dietro ogni corsa c’è chi ne ha immaginato il profilo, chi l’ha fatta crescere anno dopo anno, chi ha dato voce e ordine al suo svolgimento.

Candele lutto
Lutto nello sport, l’Italia piange una vera leggenda – Sportitalia.it (Pixabay)

Sono figure che raramente salgono sul podio, ma che sorreggono le fondamenta dello sport. Il loro carisma non è fatto di titoli o coppe, ma di riconoscibilità, dedizione e rispetto. Spesso, il loro nome diventa sinonimo stesso della corsa che organizzano, della voce che guida il gruppo, della moto che apre la strada. E quando uno di questi pilastri viene meno, il vuoto che si crea è profondo e condiviso. Perché alcune presenze sembrano eterne, come se fossero nate insieme alla corsa stessa. E invece, anche loro, un giorno lasciano la strada.

Ciclismo in lutto, addio a Gaetano Gazzoli

Il ciclismo marchigiano piange oggi una delle sue voci più amate e riconoscibili: Gaetano Gazzoli è scomparso, lasciando un’eredità enorme nel mondo delle due ruote. Storico organizzatore del Gran Premio Capodarco e pioniere della radio corsa, Gazzoli è stato per decenni un punto di riferimento imprescindibile per atleti, addetti ai lavori e appassionati. Conosciuto da tutti per la sua celebre moto gialla, ha trasformato una passione in una missione, diventando l’anima di uno degli eventi più sentiti del ciclismo dilettantistico italiano.

Gara ciclismo
Ciclismo in lutto, addio a Gaetano Gazzoli – Sportitalia.it (Pixabay)

Il suo legame con la comunità di Capodarco, e in particolare con Monsignor Vinicio Albanesi, ha fatto del GP un appuntamento atteso e condiviso, capace di mobilitare ogni anno migliaia di persone. Ma Gazzoli non era solo un organizzatore. Era una voce, uno stile, una presenza costante e generosa. Insieme alla moglie Serenella, ha costruito negli anni Settanta un modo nuovo di raccontare il ciclismo, fondendo tecnica e umanità, precisione e passione.  Il Comitato Regionale FCI Marche lo ha ricordato con un messaggio toccante: “Ciao Gaetano! Difficile trovare le parole in questo momento. Appassionato unico del nostro sport, resterai un esempio di amore verso il ciclismo. Hai contribuito a scrivere un pezzo di storia delle due ruote lungo l’arco della tua vita”.

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