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Gravina con il cerino in mano, toglietegli la poltrona. Pioli non tradisce la Fiorentina

Siamo oltre il surreale. La situazione in FIGC sulla vicenda commissario tecnico è qualcosa di inenarrabile. Io credo che avrebbero fatto meglio sia in Eccellenza che in Prima Categoria.  Riepilogando: il Presidente Gravina cinque o sei ore prima dichiara che le critiche nei riguardi di Spalletti sono esagerate, eccessive, senza un senso. Ma non trascorre troppo tempo e decide di mandare in conferenza stampa il selezionatore, facendogli annunciare l’esonero, senza degnarsi di metterci lui la faccia. Sarebbe come se il Presidente di un grande istituto bancario decidesse di sollevare l’Amministratore Delegato lasciandogli la comunicazione. Assurdo, impossibile. Gravina non è più un Presidente attendibile, la sua barca perde acqua da sempre e adesso sta davvero affondando. Non ha dato credibilità alla FIGC, al punto che prende due di picche in faccia come se fossero noccioline. Ora, anche in Eccellenza saprebbero che prima di dare il benservito a un allenatore dovrebbero avere in mano il sostituto. Gravina, invece non lo sa, eppure ai tempi del Castel di Sangro – quando faceva il presidente – aveva ben chiare certe dinamiche. Con il tempo le ha dimenticate, anzi è peggiorato, ma la differenza è che prima faceva il numero uno del Castel di Sangro, adesso dovrebbe essere il numero uno della Nazionale. E il condizionale è di rigore, come l’aria fresca quando c’è una temperatura di 30 gradi.

Gravina
Scoppia il caso in Serie A, piovono squalifica: si muove la Figc – Sportitalia.it (screen Youtube)

La cosa più assurda di tutta questa vicenda è che Gravina, da numero uno, non soltanto è a corto di sostituti dopo aver esonerato Spalletti. Ma riesce a incassare rifiuti su rifiuti trattando la FIGC come se fosse l’ultima ruota del carro. Claudio Ranieri ha detto no dopo una notte di riflessione, malgrado l’apertura iniziale e senza alcun tipo di ostruzionismo da parte della famiglia Friedkin. Sir Claudio ha memorizzato due cose: a) la Nazionale italiana sarebbe stata la sintesi perfetta di una carriera maestosa, ma le incognite superiori al prestigio; b) dividersi tra due ruoli così importanti, e con l’attenzione no stop che merita la Roma, avrebbe comportato soltanto rischi. Ranieri ha detto no, Gravina dallo zero in pagella rimediato nell’ultima settimana è passato a -2, come se uno sprofondasse nello scantinato per una scelta personale e quindi autolesionista.

Claudio Ranieri, allenatore della Roma Porto
Claudio Ranieri (Fonte: Sportitalia TV)

Stefano Pioli, che era dato in pole dopo l’annuncio di Spalletti e che in pole non era, è tornato in una lista di papabili quando non esistevano più margini. Semplicemente perché Gravina dovrebbe capire che nessuno si sente seconda scelta e quando buchi la prima gli altri ti chiedono “perché arrivi soltanto ora da me?”. A meno che non sia un ragazzotto di belle speranze che si butta nel fuoco non memorizzando bene i percoli che corre. Un ragazzo del 2006 (partendo da Gattuso) per l’eredità di Spalletti?
Pioli vuole mantenere la parola data alla Fiorentina, quindi è tempo perso. La prossima volta parlerò di mercato:  Beukema, Raspadori, Osimhen eccetera, sta succedendo di tutto. Ma in FIGC siamo al peggio senza fine.

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