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Sinner incredulo, si è stufato: “Smettetela!”

Sembrava una danza, poi si è fatta guerra. Sul rosso del Philippe Chatrier, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz hanno scolpito un monumento al tennis moderno, trasformando la finale del Roland Garros 2025 in una saga epica.

Non è bastata una superiorità iniziale schiacciante dell’altoatesino, che ha incantato per due set con geometrie perfette e nervi d’acciaio. La rimonta dello spagnolo è stata furiosa, orchestrata con classe e una resistenza fisica che ha dell’incredibile. Dopo 5 ore e 29 minuti, il verdetto è arrivato nel super tie-break del quinto set, con Alcaraz vincitore per 10‑2. Ma nessuno dei due ha perso davvero. Il colpo di scena è arrivato nel cuore della tensione: un servizio fuori di Alcaraz, erroneamente giudicato buono dal giudice di sedia, ha scatenato le proteste di Sinner, contribuendo a rendere ancora più rovente un duello già incandescente.

Jannik Sinner
Sinner incredulo, si è stufato: “Smettetela!” – Sportitalia.it (screen Youtube)

Ma oltre la polemica resta la sostanza: il numero uno contro il numero due del mondo hanno giocato una finale che resterà negli annali. E paradossalmente, è stato proprio Sinner a uscire in qualche modo rafforzato: pur perdendo, ha consolidato il suo primo posto nel ranking ATP. Alcaraz difendeva i 2000 punti conquistati l’anno scorso, mentre l’azzurro ha migliorato il suo risultato. Uno scarto prezioso che consente a Jannik di guardare con ottimismo a Wimbledon, dove lo spagnolo sarà ancora costretto a difendere il titolo.

Pietrangeli non ci sta: “Non sono un rosicone”

Nei giorni scorsi si è parlato molto di quanto Sinner sia a tutti gli effetti l’emblema del campione di nuova generazione, cosa su cui anche Nicola Pietrangeli, tra i più vincente tra gli italiani prima dell’ascesa di Jannik Sinner. Da mesi al centro di una narrazione che lo ha dipinto come un detrattore dell’altoatesino, Pietrangeli ha scelto il palcoscenico della Gazzetta dello Sport per mettere fine alle illazioni. Mi piazzerò davanti alla televisione e sarò il primo tifoso di Sinner contro Alcaraz – ha dichiarato l’ex campione. E ancora: “Dovete smetterla di pensare che io sia un rosicone perché Jannik è diventato un campione. Io sono felice e orgoglioso di vedere l’Italia del tennis dominare il mondo”.

Jannik Sinner
Pietrangeli non ci sta: “Non sono un rosicone” – Sportitalia.it (screen Youtube)

Un chiarimento forte, netto, che smonta l’accusa di invidia nei confronti di chi oggi domina il ranking ATP. Non solo, Pietrangeli ha riconosciuto la potenza del movimento italiano, citando altri talenti emergenti. Siamo quello che un tempo erano l’Australia e poi gli Stati Uniti – ha detto, rimarcando che dietro Sinner c’è una generazione pronta a seguire le sue orme.  In un Paese spesso spaccato tra nostalgici e innovatori, la benedizione del ‘decano’ del tennis azzurro è simbolica: rappresenta la continuità tra epoche, tra il tennis dei grandi duelli di ieri e quello iper-atletico di oggi. Sinner e Alcaraz ne sono i volti, ma dietro c’è un’Italia intera che tifa, discute, si esalta. E che, dopo tanti anni, può sentirsi davvero protagonista.

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