Certe imprese non si spiegano. Si ammirano, si analizzano, si archiviano negli annali dello sport. Ma Carlos Alcaraz, con la sua vittoria al Roland Garros 2025, ha reso praticamente impossibile la missione di definirne i confini.
Contro Jannik Sinner, il numero due del mondo ha ribaltato un destino che sembrava scritto, una partita che appariva compromessa, e lo ha fatto con la naturalezza di chi è destinato a dominare. Due set di svantaggio, tre match point cancellati al quarto, una rimonta epica conclusa al super tie-break del quinto: tutto questo in 5 ore e 29 minuti di battaglia totale.

Alcaraz non è soltanto un tennista, è un fenomeno atletico, tecnico, mentale. Non ha solo battuto il numero uno del mondo, lo ha fatto dopo averlo visto a un passo dal trionfo, e lo ha superato nella maniera più crudele e più gloriosa insieme. Il dato che lo certifica come miglior interprete della stagione è evidente: 5740 punti nella Race, primo posto davanti a tutti, persino a Sinner. A Parigi ha conquistato il suo quinto Slam in carriera, ha dato spettacolo e ha dimostrato che l’unico vero rivale è il limite stesso. Ma anche gli extraterrestri hanno i loro segreti e quello di Alcaraz ha un sapore davvero sorprendente.
Alcaraz e la pozione magica: succo di cetriolini
Dietro ogni grande impresa sportiva si cela spesso un dettaglio, una routine, una stranezza che diventa leggenda. Non stiamo parlando di Asterix e di una pozione confezionata da Panoramix. Nel caso di Carlos Alcaraz, la “pozione magica” che lo ha rianimato nella finale contro Sinner ha un gusto decisamente insolito: succo di cetriolini sottaceto. A svelare l’ingrediente segreto è stato il Times, quotidiano britannico che ha ricostruito l’episodio osservando le immagini della finale. Durante alcuni cambi di campo, lo spagnolo è stato immortalato mentre sorseggiava questa bevanda particolare, già vista anche a Wimbledon 2024, torneo che lo vide trionfare.

Il succo, ricco di sodio e potassio, è conosciuto per la sua capacità di reintegrare rapidamente gli elettroliti persi con il sudore e di prevenire i crampi muscolari – un rischio costante in match estenuanti come quello di Parigi. Karl Cooke, ex responsabile scientifico della Federtennis britannica, ha commentato così la scelta di Alcaraz: “Il tennis si gioca per lo più al caldo e per molte ore. I giocatori perdono moltissimi elettroliti. La loro perdita, anche se non ancora provata scientificamente, è associata ai crampi. Chi ne soffre potrebbe non reintegrarli a sufficienza”. Il succo di cetriolini, quindi, non è solo una stranezza da bordocampo: è un’arma strategica, semplice quanto efficace.