Sono passati cinque anni dall’incidente in handbike di Alex Zanardi, ma da allora il silenzio è diventato protagonista assoluto.
È difficile dimenticare quel giorno di giugno del 2020. Alex Zanardi, l’uomo che aveva già sfidato la morte una volta e l’aveva battuta, fu travolto da un camion mentre partecipava a una staffetta in handbike.

Da quel momento, tutto si è fermato. O meglio, tutto ciò che riguarda lui è diventato un enigma. Nessun aggiornamento ufficiale, nessuna immagine, nessuna dichiarazione diretta. Solo voci, indiscrezioni e un silenzio che fa più rumore di qualsiasi notizia.
Alex Zanardi, un silenzio assordante
In queste ore, l’eco di questo silenzio è tornato a farsi sentire grazie a un post pubblicato sulla pagina Facebook MemasGP, molto seguita dagli appassionati di motori. Il messaggio è chiaro, semplice, eppure fortissimo: “Sono passati 5 anni dall’incidente in handbike di Alex Zanardi. Da allora solo il silenzio e nient’altro. Un silenzio assordante che ci ricorda tanto quanto quello di un altro campione amato dagli italiani: Michael Schumacher. Non avendo info a riguardo, ci uniamo ad un accorato appello: FORZA ALEX”.
Ed è proprio così. Quel “forza Alex” oggi ha il sapore di una preghiera collettiva, di un grido di speranza lanciato nel buio. Perché Zanardi, prima ancora che un atleta straordinario, è stato un esempio di resilienza, coraggio e amore per la vita. Dopo l’incidente in pista del 2001 in cui perse entrambe le gambe, non si è mai arreso. È tornato a vivere, a gareggiare, a vincere. Ha ispirato migliaia di persone, in Italia e non solo, dimostrando che il corpo può avere dei limiti, ma la volontà umana no.

Però adesso siamo davanti a un muro. Un muro che non ci permette di sapere nulla delle sue condizioni, del suo stato di salute, della sua quotidianità. E non è facile accettarlo. Si può capire la volontà della famiglia di proteggere la sua privacy, certo. Si può comprendere anche il desiderio di evitare spettacolarizzazioni. Ma resta la sensazione di un vuoto. Di una distanza tra il pubblico che ha amato e sostenuto Zanardi e il silenzio che lo avvolge da troppo tempo.
Senza ombra di dubbio, ogni persona ha diritto alla riservatezza. Ma quando si parla di figure come Zanardi, simboli viventi di rinascita, è inevitabile che l’opinione pubblica si senta coinvolta, affezionata, quasi parte di quella battaglia. Per questo l’appello lanciato via social non è una richiesta morbosa di dettagli clinici, bensì un atto d’amore. Un modo per dire che non lo abbiamo dimenticato. Che siamo ancora qui. Che ci teniamo.
Cinque anni di silenzio sono lunghi. Troppo lunghi per una figura che ha sempre comunicato energia, determinazione, voglia di andare oltre. Forse non avremo presto notizie ufficiali, forse il tempo continuerà a scorrere nel silenzio. Ma almeno una cosa possiamo continuare a fare, ed è quella che sta unendo migliaia di utenti in queste ore: mandare un pensiero, un messaggio, un incoraggiamento. Forza Alex. Ti aspettiamo, sempre.