Domani, 26 giugno ci saranno le elezioni per decidere chi sarà il nuovo presidente del CONI, il Comitato olimpico italiano, che organizza e promuove lo sport in Italia supervisionando il lavoro delle varie federazioni sportive. Dopo dodici anni di presidenza non è più candidabile Giovanni Malagò, perché dal 2020 una legge ha imposto il limite di tre mandati. Non è bastato il suo impegno per ottenere una proroga almeno fino alle Olimpiadi di Milano Cortina del 2026 (Malagò continuerà comunque a presiedere il comitato organizzatore).

Le parole di Malagò
Prima delle nuove elezioni, ha parlato così il presidente uscente Giovanni Malagò: “Lascio un prestigio altissimo sia nazionale sia internazionale dello sport italiano. Risultati sportivi mai ottenuti prima, i conti in ordine, un consenso che a guardare le imminenti elezioni mi sembra difficile da ottenere e un’offerta di eventi sportivi incredibili, uno su tutti i Giochi 2026. Con i rivali Binaghi e Barelli non ci andrei a cena o in vacanza, ma per difendere lo sport sono pronto a entrare nel pacchetto di mischia al loro fianco”.
Se l’assalto della politica allo sport è ancora un pericolo concreto: “Dipende dalle persone. Ho molto apprezzato come il governo sia rimasto fuori dalla campagna elettorale, pur se qualcuno ne aveva prima pronosticato l’intervento e poi pure millantato. Credo che debba essere sempre lo sport ad eleggere i propri rappresentanti, il che non significa non poter andare a braccetto con la politica. Dipende sempre da che uso e consumo se ne fa, ho visto da parte di qualcuno una straripante attività in quel senso“.
Consigli al suo successore: “Agisca diversamente da me, garantisca la trasparenza, non abbia paura di sbagliare e sia disponibile con tutti. La mia porta è sempre stata aperta. Chi vince domani? Luciano Buonfiglio“.