Dopo le ultime sconfitte, i tifosi di Jannik Sinner sono in ansia: anche l’arrivo a Wimbledon non inizia nel migliore dei modi.
C’è qualcosa che stona, che non torna. Un piccolo allarme, un campanello che suona nella testa dei tifosi più attenti. Perché sì, quando il numero uno al mondo comincia a perdere con più frequenza del solito, anche solo in tornei di preparazione, è naturale che qualcuno inizi a chiedersi cosa stia succedendo davvero.

Jannik Sinner, il ragazzo d’oro del tennis italiano, non sta attraversando il suo momento migliore, almeno sotto il profilo dei risultati. Prima la sconfitta in finale al Roland Garros, poi l’uscita anticipata ad Halle contro Bublik, ed ecco che appena messo piede a Wimbledon arriva una nuova sconfitta.
Sinner sconfitto a Wimbledon
L’avvicinamento allo Slam più iconico della stagione non è stato quello che tutti si aspettavano. Sinner è arrivato in anticipo sui campi in erba di Londra, cercando di lasciarsi alle spalle le fatiche del tour tedesco. E non è stato l’unico. Ad attenderlo – o forse sarebbe meglio dire, a incrociarlo casualmente – c’era Aryna Sabalenka, anche lei reduce da una settimana opaca a Berlino. Due numeri uno del ranking mondiale, entrambi con la voglia di ripartire, hanno deciso di condividere il campo per il primo allenamento a Wimbledon. E da lì è partito tutto.

Più che una sessione tattica, si è trattato di un mini show per rompere il ghiaccio. Al centro del campo, un tubo di palline sistemato come bersaglio. L’obiettivo? Colpirlo con un colpo secco. E così via, scambi, risate e tentativi. Dopo un po’, è stata Sabalenka a fare centro con un rovescio perfetto. La palla ha colpito in pieno il bersaglio, ed è lì che è scattata la penitenza. Ma la cosa divertente è che a pagarne le conseguenze non è stato Jannik, bensì il suo team. Il coach Simone Vagnozzi, Darren Cahill e gli altri membri dello staff sono stati costretti a fare piegamenti sotto lo sguardo divertito dei due campioni.
Senza ombra di dubbio, è bello vedere che anche in momenti di tensione come questi, con la pressione che sale e le aspettative alle stelle, Sinner riesca ancora a prendersela con leggerezza. Però è anche vero che i numeri iniziano a pesare. Tre tornei, nessuna vittoria, e adesso un altro Slam da affrontare con i riflettori puntati addosso. Wimbledon è il torneo della tradizione, della storia, ma anche delle sorprese. E se da una parte l’arrivo anticipato potrebbe essere un vantaggio, dall’altra è chiaro che serva qualcosa in più.
Il talento c’è, nessuno lo mette in dubbio. Ma il tennis, come spesso succede, è fatto di dettagli, di fiducia, di quella scintilla che ti fa vincere anche quando sei sotto. Sinner lo sa, il suo team lo sa, e anche i tifosi – seppur con l’ansia addosso – lo sanno. Ora non resta che aspettare l’esordio ufficiale sull’erba più prestigiosa del mondo. Con la speranza che, tra un rovescio e una risata, Jannik ritrovi anche il suo tennis migliore.