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“Mi fa orrore”, indignazione Sinner a Wimbledon

Wimbledon ha finalmente preso il via, ma tra le fasce d’erba l’attenzione non è solo su Jannik Sinner. Oltre all’attesa per vedere la sua reazione dopo l’eliminazione ad Halle, aleggia ancora l’ombra del Roland Garros.

Lo Slam parigino, con la finale persa contro Carlos Alcaraz, ha lasciato segni profondi: tre match-point sciupati, una platea spietata e un pianto nei camerini che pochi si aspettavano. Anche uno come Sinner, abituato a misurarsi ad alto livello, deve fare i conti con questi momenti. Eppure, quel dolore privato è diventato pubblico. Qualche giorno fa, durante “Tutti convocati”, Angelo Mangiante di Sky ha svelato che Sinner, prima dell’intervista post-match, si era scusato per il ritardo, spiegando che aveva pianto per un quarto d’ora negli spogliatoi. Una confessione intima, fatta in un momento di estrema vulnerabilità, è stata portata alla luce e messa sotto i riflettori, trasformandosi in una spina nel fianco per molti tifosi.

Jannik Sinner
“Mi fa orrore”, indignazione Sinner a Wimbledon – Sportitalia.it (screen Youtube)

In pochi giorni, l’atteggiamento di Mangiante ha scatenato un’ondata di proteste sui social. Tifosi e appassionati hanno bollato il gesto come un’infrazione al patto di confidenza tra giornalista e atleta. Se la fiducia si costruisce su delicatezze e timori, c’è chi sostiene che rivelare un pianto privato del proprio beniamino sia stata una mossa deprecabile.

Sgomento per la “spiata” di Mangiante: “Una cosa brutta”

Tra i commenti che possiamo trovare sui social spunta Eleonora, che scrive: “Jannik si scusa e si confida e tu lo dici a mezzo mondo facendo finta di dispiacerti. Questo tipo di giornalismo mi fa orrore.” Parole che traducono il fastidio per un’apparente voglia di sensazionalismo. Sulla stessa lunghezza d’onda Massimiliano, che accusa: “Se Sinner gli avesse fatto una confidenza a microfoni spenti, la tieni per te. Una cosa proprio brutta.” Anche qui, Il tono è inequivocabile: dietro la cronaca, troppi vedono uno sfruttamento emotivo a fini mediatici. Al centro della polemica c’è una domanda precisa: un giornalista può utilizzare per la sua visibilità un momento di fragilità che non riguarda la dimensione sportiva? I tifosi pensano di no.

Jannik Sinner
Sgomento per la “spiata” di Mangiante: “Una cosa brutta” – Sportitalia.it (screen Youtube)

E nel silenzio di Wimbledon, dove Sinner si prepara a sfidare i top player dell’erba (con l’auspici di “vendicarsi” di Alcaraz), il dibattito continua a infiammarsi. Da una parte chi difende il diritto di cronaca del giornalista, dall’altra un consenso digitale che non sembra disposto a scusare quella che definiscono una caduta di stile. Ora, mentre Sinner cerca concentrazione e tranquillità sui prati britannici, Mangiante resta sotto i riflettori per una scelta comunicativa che molti considerano goffa.

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