Pecco Bagnaia e Ducati, una stagione finora storta che mette alla prova nervi, talento e convinzioni del campione italiano.
Quando si è stati campioni del mondo, ogni curva sbagliata pesa di più. Ogni secondo perso, ogni scivolata, ogni gara fuori dal podio suona come una sirena d’allarme. E per Pecco Bagnaia, questa stagione MotoGP sta diventando, senza ombra di dubbio, una delle più complicate da quando è arrivato ai massimi livelli.

La moto c’è, lo dimostra il rendimento del suo compagno di box Marc Marquez, che da settimane sembra rinato, ma il feeling tra Pecco e la sua Ducati pare essersi rotto, come se qualcosa si fosse inceppato e non volesse più tornare a posto.
Bagnaia esplode e confessa tutto
Bagnaia ha cercato per mesi di non alimentare polemiche. Ha provato a tenere un profilo basso, ha continuato a lavorare nel box come sempre, cercando di trovare risposte nei dati, nei dettagli, nelle piccole modifiche. Però alla fine ha sbottato. E con una sincerità disarmante, ha spiegato perché non riesce più a essere quello che tutti conoscevamo. “La mia guida fluida non funziona e sto cercando di adattarmi,” ha detto dopo l’ennesima gara deludente. “Il mio stile di guida non si adatta a questa moto, non posso più caricare il davanti come ho sempre fatto. Bisogna caricare dietro e farla girare con il dietro, ed è un qualcosa che a me dà fastidio”.

Parole che pesano come pietre, soprattutto se dette da un campione che ha costruito i suoi successi proprio su una sensibilità di guida pulita, precisa, estremamente personale. Ma il punto, forse, è proprio questo: la Ducati è cambiata. È una moto che adesso sembra cucita su altri stili, più aggressivi, più brutali. E Marquez, con la sua esperienza e il suo istinto da gladiatore, si è infilato in questa nuova filosofia come se l’aspettasse da anni.
Bagnaia invece è rimasto spiazzato. Sta cercando di cambiare, di adattarsi, ma farlo in corsa – con la pressione di dover difendere un titolo e con un compagno così ingombrante nel box – è qualcosa che può minare anche le certezze più solide. Infatti non è solo un problema tecnico: è un rebus mentale, emotivo, quasi identitario. Pecco si ritrova a dover riscrivere sé stesso per restare al vertice, e non è detto che basti solo del tempo.
La stagione è ancora lunga, certo. E nessuno mette in dubbio che Bagnaia abbia il talento per risollevarsi. Però qualcosa si è rotto. E mentre Marquez vola e fa sembrare facile quello che Pecco oggi fatica anche solo a spiegare, la domanda è sempre la stessa: questa Ducati può ancora essere la sua moto? O è già diventata la moto di qualcun altro?