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Paura per Sinner, infortunio a Wimbledon: c’è l’annuncio

I riflettori sono puntati su Wimbledon, sul tennis per eccellenza e, quindi, su Jannik Sinner, intanto l’annuncio di infortunio fa tremare.

Jannik Sinner è di nuovo in campo, e già questo – per molti – è una buona notizia. Dopo tre mesi complicati, segnati da una squalifica per doping che ha fatto discutere più di quanto abbia chiarito, il numero uno al mondo ha rimesso piede sui campi verdi di Wimbledon con l’intenzione, evidente, di voltare pagina.

Jannik Sinner a Wimbledon
Sinner a Wimbledon e si parla di infortunio (Foto IG @janniksin – sportitalia.it)

In tanti, infatti, hanno subito parlato di ingiustizia, anche perché la sentenza ha riconosciuto una contaminazione accidentale, senza alcuna intenzionalità. Insomma, non si trattava di doping vero e proprio, ma il regolamento, si sa, non fa sconti nemmeno ai più grandi. Sulla terra rossa Sinner ha mosso passi da gigante ma ora cerca la consacrazione.

Infortunio Sinner cosa rischia

Sinner, come sempre, ha scelto la strada del silenzio operativo: testa bassa, lavoro, pochi proclami. Il suo rientro, infatti, è stato di quelli energici, autorevoli, sulla terra rossa Sinner si è dimostrato ancora grande, ancora all’altezza. Il numero uno al mondo ha dovuto piegarsi solo ad Alcaraz in finale. Surreale quella del Roland Garros epica dove, però, il pubblico non si è dimostrato all’altezza andando ad incidere sull’esito finale.

Allenamento Jannik Sinner
Sinner si allena a Wimbledon (Foto IG @janniksin – sportitalia.it)

Oggi però si parla di infortunio. E già solo questa parola, in un contesto del genere, fa scattare l’allarme. Anche perché Wimbledon non è un torneo qualsiasi, e chiunque abbia visto almeno una volta un match sull’erba sa quanto questa superficie possa essere insidiosa. Cambia tutto: il rimbalzo, la velocità, l’appoggio. E per un atleta che rientra dopo uno stop, il rischio si alza notevolmente.

A spiegare bene il motivo è stato Andrea Bernetti, medico fisiatra, che ha messo il punto su un tema spesso sottovalutato: il cambio di superficie. “Il cambiamento delle superfici può influenzare lo stile di gioco, la velocità di gioco, la risposta della palla e la biomeccanica del giocatore, che a loro volta contribuiscono a diversi tipi di infortuni. L’incidenza degli infortuni riportata nel tennis varia da 0,04 a 3,0 infortuni per 1.000 ore di gioco in giocatori di tutte le età”. Parole che suonano come un avvertimento.

Infatti, passare dalla terra battuta all’erba in poco tempo è uno stress non da poco per muscoli, articolazioni e perfino per l’equilibrio mentale di chi è chiamato ad adattarsi in fretta. E se poi si aggiunge il fatto che Sinner è appena tornato da un periodo complicato, si capisce bene quanto fragile sia l’equilibrio su cui si gioca ogni match.

L’impressione è che Wimbledon, quest’anno, non sarà una passeggiata per il numero uno del mondo. E proprio per questo, ogni suo gesto, ogni game vinto, ha un sapore speciale. Perché sa di riscatto, di voglia di rimettersi in piedi, anche quando tutto sembra andare nella direzione sbagliata.

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