Novak Djokovic è uno dei pilastri del tennis contemporaneo: leggendario, implacabile e temuto su ogni superficie. A Wimbledon, dove ha vinto sette titoli, lo aspetta una nuova chance di entrare nella storia.
Un’eventuale vittoria, il suo Slam numero 25, gli permetterebbe di scavalcare il record attuale di slam e avvicinarsi all’imbattibile di Roger Federer, che ha messo al collo l’All England Club otto volte: un confronto che infiamma le statistiche e il cuore degli appassionati. Per il serbo, da sempre perfezionista, i Championship rappresentano la combinazione perfetta di tradizione, atmosfera e leggenda, elementi che riescono a conferire quel qualcosa in più alla sua carriera già monumentale.

Ma proprio quell’aura di invincibilità si scontra con la realtà del tempo. Dopo aver dominato per anni, Djokovic sta vivendo una fase in cui l’età inizia a farsi sentire. I segnali di un possibile addio non sono passati inosservati: in molti si chiedono se questo Wimbledon possa diventare la sua ultima grande passerella. Pur senza dichiarazioni ufficiali in merito, le voci su un ritiro nel breve termine serpeggiano nel circuito. Come tutti i campioni, Djokovic dovrà misurarsi con il suo corpo e con la tentazione di provare un’ultima scalata al trono mondiale.
Djokovic non ne vuole sapere: “Desidero giocare per molti anni”
Novak Djokovic, però, ha messo subito in chiaro che Wimbledon non sarà il suo ultimo ballo. Nel tradizionale Media Day dei Championships ha dichiarato: “Non sono sicuro che sia il mio ‘ultimo ballo’. Il mio desiderio è giocare ancora per diversi anni. Mi piacerebbe essere fisicamente sano e mentalmente motivato per continuare a giocare ai massimi livelli.” Una presa di posizione netta che spazza via le speculazioni sul possibile ritiro. Djokovic ha ricordato come si senta sempre al top sull’erba di Londra: “Nelle ultime sei edizioni, ho raggiunto sei finali. Mi sento ancora più ispirato quando gioco questo torneo… è impressionante quello che provi ogni volta che entri sul Campo Centrale.”

Parole che raccontano anche di amore per la competizione, di sfide personali, di quella spinta interiore che ha sempre animato la sua carriera. Non è solo un ritorno, ma una vera e propria dichiarazione d’intenti. Non correrà dietro alla classifica, che ormai non è più una sua priorità, anche se è difficile credere che quel record assoluto dietro l’angolo non gli faccia gola: “Cerco solo di giocare il miglior tennis possibile negli Slam e di vincerne altri.” Nole si presenta a Wimbledon da outsider con la consapevolezza di essere ancora tra i favoriti.