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ESCLUSIVA SI Caos Triestina, Umberto Bruno: “Servono soldi e competenza. Tornare? Lo farei volentieri”

La Triestina è in un momento di grossa difficoltà. Dopo la penalizzazione annunciata per il prossimo campionato di Serie C, è arrivata negli scorsi giorni la notizia che i soldi necessari al pagamento degli stipendi e dei contributi relativi al mese di maggio non sono arrivati e ora il club naviga in cattive acque. A Sportitalia è intervenuto Umberto Bruno, già collaboratore del club in passato, per commentare la situazione.

Un altro caso limite in Serie C. Che ne pensa?
“È vero, soprattutto quest’anno la serie C ha visto situazioni veramente nefaste, esclusione di squadre durante il campionato, fallimenti eccellenti, squadre importanti che spariscono dal professionismo. Probabilmente una soluzione potrebbe essere la riduzione del numero delle squadre, ma serve anche un controllo più efficace sulle acquisizioni delle società di calcio, perché certe situazioni in altri paesi difficilmente si verificano”.

Delle seconde squadre lei che ne pensa?
“Per quanto riguarda le seconde squadre, io sono assolutamente a favore, perché conosco bene il settore giovanile e posso dire che la primavera (campionato importantissimo), non è una palestra sufficientemente efficace per i ragazzi che dovrebbero approdare in Prima Squadra (tanto più in serie A). Il gap da colmare è enorme sotto tutti i punti di vista, partendo da quello mentale. In serie C ogni domenica giochi per i punti, con il pubblico e con le pressioni, e ti devi confrontare con un tipo di calcio completamente diverso da quello della primavera. Ritengo le seconde squadre fondamentali per la crescita definitiva del giocatore”.

Lei ha vissuto una situazione complessa con la Lucchese. Ora tocca alla Triestina, che ne pensa?
“In realtà Lucchese e Triestina sono situazioni diverse, e che almeno per il momento, fortunatamente per la Triestina, hanno anche epiloghi diversi. Credo che la differenza sostanziale sia la gestione sportiva, parte tutto da lì. Perché alla Triestina sono state spese grosse cifre, ed il problema della mancanza dei fondi è sorto solo nell’ultimo periodo, ma a livello sportivo si è fatta troppa fatica a causa di scelte discutibili… A Lucca invece la situazione economica era già abbastanza compromessa, ma la gestione sportiva è stata positiva a livello tecnico (grazie a mister, staff e calciatori) e di scelte (nel girone di ritorno , dopo il mercato , ci si è salvati sul campo ai play out, ma totalizzando 45 punti al netto delle penalità). Peraltro si è giocata quasi tutta la stagione senza sostegno economico e con le vicissitudini che tutti conoscono, ed è stata fatta davvero un’impresa”.

Che ne pensa della situazione della Triestina? La rattrista?
“Sì, mi spiace molto vedere la Triestina in queste condizioni, anche perché l’affetto che mi lega alla città è rimasto immenso. Sono stato per quasi sette anni a Trieste e ci torno molto spesso. Ho ricordi nitidi del lavoro che si è fatto con Mauro, negli anni della gestione Biasin, e nei quali davvero abbiamo costruito una società da zero, sia a livello di settore giovanile che di Prima Squadra .. sempre con budget neanche lontanamente paragonabili a quello di questi ultimi due anni e con risultati sicuramente positivi.

Non mi piace dare giudizi dall’esterno, perché sarebbe troppo facile. Bisogna sempre conoscere le dinamiche che portano a certe situazioni. Dico solo che forse sarebbe stato più opportuno partire da ciò che c’era e magari migliorarlo, e non solo prodigarsi nell’evidenziarne le lacune e nel promettere programmi e soluzioni. Personalmente credo che per il settore giovanile di una società di serie C, sia fondamentale innanzitutto radicalizzare i rapporti sul territorio per valorizzarne il patrimonio sportivo e per la prima squadra in questa categoria, ritengo sia poco propedeutico l’utilizzo di calciatori per la maggior parte provenienti da campionati stranieri. Qui si è seguita una linea diversa… Ma questo è un mio pensiero personale. Non credo esista una ricetta assoluta per fare bene nel calcio, ma sicuramente è indispensabile il connubio soldi e competenza, perché con solo una delle due non è possibile ottenere alcun risultato. Mi auguro che vengano trovate delle soluzioni, perché Trieste merita sicuramente palcoscenici diversi, per la sua storia, per lo stadio e per la passione che la città ha per questa squadra”.

Di recente siete riusciti a raggiungere il risultato in una situazione complicata alla Lucchese. E a Trieste, tornerebbe volentieri se la chiamassero?
“Certamente, a Trieste tornerei senza dubbio volentieri, perché come dicevo, adoro la città ho tantissimi amici che torno a trovare sempre spessissimo e sicuramente stima da parte della piazza. Ma in realtà non ho al momento una richiesta in questo senso, se non tante telefonate da parte di tutti quelli che a Trieste mi hanno conosciuto a livello lavorativo e personale”.

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