Il dirigente Fabio Lupo, passato fra le altre da Torino, Venezia e Sampdoria, ha rilasciato una intervista a Sportitalia, per parlare di alcuni temi caldi legati al calcio italiano.
Che ne pensa del valzer delle panchine cui abbiamo assistito in Serie A?
“Si può davvero parlare di un valzer, in alcuni casi con cambi inaspettati. Per esempio all’Inter dove non si è proseguiti con il ciclo precedente o alla Juventus con la conferma di Tudor. Tutti questi cambi creano ancora maggior interesse verso il prossimo campionato, considerando anche il mercato che in queste prime battute è discretamente vivo”.
Fra Milan e Juventus, chi vede più pronta per lottare per lo Scudetto?
“La Juventus sicuramente ha avuto continuità tecnica con Tudor e quindi sul mercato le mosse immagino saranno ancora più mirate, dato che l’allenatore ha ancora più conoscenza approfondita del materiale che ha a disposizione. Al Milan stanno facendo un ottimo mercato, ma mi sembra che sia non dico un anno zero, ma una stagione di ripartenza. C’è un allenatore esperto, si sta facendo un certo tipo di mercato, ma rimane un anno di ripartenza dopo grande delusione. Tudor quindi come visto anche al Mondiale ha forse un vantaggio rispetto al Milan”.
Chivu ha avuto un bel “benvenuto” all’Inter. Che ne pensa di questa vicenda di Calhanoglu?
“Purtroppo nel calcio di oggi c’è questa necessità di comunicare per forza attraverso i media o i social. Tante cose bisognerebbe cercare di tenerle dentro le quattro mura dello spogliatoio. Le dinamiche ci sono, in grandi squadre del passato c’erano giocatori che non si potevano nemmeno vedere e vincevano comunque campionati e coppe. Il problema è questa cosa di esternare tutto sui social. Una strada sempre sbagliata a mio avviso. Non a caso quando arrivo a dirigere una squadra, è la prima cosa che dico: ‘Ricordate che quando scrivete qualcosa sui social, arriva il messaggio con la maglia di appartenenza sullo sfondo, non è una cosa privata’. Quando hai la responsabilità di Lautaro poi, bisogna fare ancora più attenzione alla comunicazione”.
Le è mai capitata una situazione così da gestire?
“Francamente no, probabilmente proprio perché io tendo a dare una comunicazione chiara dal primo giorno. Io ai giocatori dico sempre che devono rendersi conto dell’impatto delle cose che dicono su un social. Se perdi una partita e poi pubblichi una foto in cui bevi con gli amici, anche se è una cosa legittima o nella serata libera, all’esterno che immagine arriva?”.
Gasperini alla Roma?
“Mi incuriosisce tantissimo. Pensare a due allenatori e anche a due personalità più opposte di Gasperini e Ranieri è difficile. Però paradossalmente questa simbiosi può funzionare, per le capacità differenti di uno e dell’altro. In una piazza particolare come quella di Roma”.
Sulla Serie B, con che intenzioni ripartono Venezia, Sampdoria e Palermo?
“Il Venezia e il Palermo hanno dato un segnale forte prendendo allenatori come Stroppa e Inzaghi che sanno come si vince il campionato e lo hanno fatto in piazze di livello. Sulla Samp: vediamo come si risolvono i problemi di dominio pubblico, ci vorrà una guida tecnica e anche morale per isolarsi da tutto e ripartire. Il vantaggio sarà quello di farlo con una tifoseria straordinaria come quella blucerchiata, che sa stare al fianco dei ragazzi anche nei momenti più difficili. La strada sicuramente parte in salita”.