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Siamo in ritardo, palese e imperdonabile

Inutile nasconderselo: al 17 luglio, pensavamo che il Milan fosse molto, molto più avanti di così. Non dirselo a chiare lettere, con sincerità,  vorrebbe dire fare il male di tutti: dopo un ottavo posto, non è più tempo di nascondere la polvere sotto al tappeto, bensì occorre guardarsi bene negli occhi e intervenire finché sarà possibile farlo. Perché se è vero, come è vero, che ci si è impantanati in maniera inspiegabile nelle paludi degli ultimi 10 giorni, è altrettanto vero che il mercato non è finito e la stagione non è nemmeno iniziata: le Cassandre possono aspettare, la pelle del Milan non è ancora da vendere. Le critiche ci devono essere, ma devono essere costruttive e finalizzate a dare uno shock positivo: la teoria del “blocco unico” deve essere messa sempre davanti a tutto, anche e soprattutto tra i tifosi.

Tare, ds Milan

Alla società però, rivolgo una riflessione: per centrare con serenità il quarto posto, l’obiettivo finanziario minimo (perché sportivo non è un obiettivo, per una squadra che ha 7 Champions), occorre preparare una rosa che possa lecitamente lottare per lo scudetto. Se invece si preparerà un 11 “da quarto posto”, il rischio di venire risucchiati di nuovo al limite della colonna di sinistra è quanto di più probabile: sembra un concetto banale, ma invece mi pare sia vitale comprenderlo, visti i movimenti recenti dei nostri dirigenti. La stagione 2025/26 offriva un vantaggio bello grosso al Milan: quello di poter iniziare per primi tutto. Un vantaggio polverizzato dei ritardi, seppur occorra sottolineare che chi sta lavorando a Milanello, sta lavorando benone. “Allegri non è per nulla preoccupato” , fanno sapere: tanto meglio! Vorremmo poter dire lo stesso. Per spegnere il chiacchiericcio social, fatto di eterni complotti e leggende metropolitane, basta e avanza un giro al bistrot di Casa Milan, dove tutti – Ibra in prima fila – si presentano sorridenti e sereni, ma soprattutto uniti. Le cose giuste però, adesso vanno fatte: Jashari (sempre e comunque), due terzini (anche se per me manca veramente il sinistro, da prendere forte, non il destro) e poi la punta, ad agosto. Riusciranno i nostri eroi? Per carattere e “fede”, c’è solo una risposta: sì! Ma il precedente dell’anno scorso brucia ancora troppo, per dare fiducia cieca e incondizionata e rifare gli stessi errori: speriamo che valga lo stesso anche per chi era dall’altra parte…

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