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Lookman, il gioco delle parti e una consapevolezza condivisa. Milan, una telenovela ed una trattativa lampo

Le parole di Percassi lasciano intendere a chiare lettere le intenzioni dell’Atalanta, ma non chiudono per nulla una telenovela di mercato che non avrebbe senso di esistere dando un significato letterale alle parole del massimo dirigente Atalantino. Quando Percassi fa riferimento ad una promessa a Lookman che avrebbe riguardato solo proposte provenienti dall’estero, dovrebbe potenzialmente mettere fine ad ogni discorso riguardante l’Inter, che in serie A ci gioca eccome e con la prospettiva dichiarata di cercare di vincerla, nonostante gli stravolgimenti tecnici e non solo dell’ultimo mese abbondante. Eppure se nessuno tra chi legge e chi ascolta, ha pensato anche solo per un istante che la parole fine della storia fosse stata scritta con l’ultimo recente rifiuto, un motivo ci sarà. Il primo: nessun club europeo, cui gli agenti del nigeriano avevano bussato per tutto il mese di giugno, si è presentato a Bergamo con una proposta anche solo paragonabile a livello economico rispetto a quella dell’Inter. Non lo ha fatto l’Atletico Madrid che pure aveva manifestato interesse senza concretizzarlo, né tantomeno lo ha fatto il Barcellona che ha preferito andare su altri obiettivi nonostante il pallone d’oro africano avesse manifestato tramite i suoi agenti la sua totale apertura ad un possibile trasferimento sulle Ramblas.

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Ademola Lookman, attaccante Atalanta (Foto ANSA)

L’offerta, anche superiore rispetto a quanto preventivato, è arrivata dall’Inter, e con il rispetto dovuto a chi ha la possibilità libera di accettare o rifiutare secondo discrezione, è inevitabile che venga presa in considerazione soprattutto in prospettiva futura. L’Atalanta sa che l’Inter farà un altro tentativo, l’Inter conosce il prezzo (50M) per il quale da Bergamo darebbero il via libera. Il tutto nonostante le guerre fredde verbali che spingono ora da una parte ora dall’altra, perché è  chiaro a tutti che l’affare sia ad una fase troppo avanzata per poter finire in un buco nell’acqua.

Percassi Atalanta
Luca Percassi, amministratore delegato (Getty Images)


Il gioco delle parti conviene a tutti gli attori (protagonisti e non) della vicenda, per gestire le proprie ragioni al meglio a livello mediatico come è comprensibile e lecito, ma anche da una parte per non perdere l’opportunità di cedere un giocatore che dove sta ora non ci vuole rimanere a più del doppio di quanto era stato offerto dodici mesi fa, e dall’altra per non lasciarsi sfuggire l’occasione di aggiungere un fuoriclasse alla propria già ricca collezione di campioni nel reparto avanzato. Senza contare le reazioni di Lookman, nemmeno punito dal club che puntualmente gli bonifica lo stipendio a fine mese nonostante abbia disertato l’appuntamento previsto con il lavoro a parte nella giornata di ieri. Lo si dice spesso a vanvera o come intercalare, ma mai come in questo caso appare evidente che la settimana che ha appena preso il via abbia tutte le sembianze di dover essere quella decisiva per il bene di tutte le parti in causa. Il club che vende perché ad oggi non ha alternative di acquirenti credibili e concrete, quello che acquista perché nonostante le chiacchiere non ha mai preso in considerazione prospettive diverse dal nigeriano, e Lookman perché a sua volta una decisone chiara rispetto alla società nella quale vuole proseguire la sua traiettoria professionale l’ha presa e non ha intenzione di cambiarla.

Milan
Sull’altra sponda del Naviglio si evidenzia la situazione di un Milan che vuole finalmente passare al raccolto dopo mesi di (eccessiva) semina. Da quando su Sportitalia abbiamo raccontato in esclusiva che il nome di Jashari sarebbe stato il primo della lista per il centrocampo rossonero, di acqua sotto i ponti ne è passata tantissima. Sino alle ultime evoluzioni di un braccio di ferro che i rossoneri contano di vincere con l’ausilio del diretto interessato, capace di rifiatare sirene anche più danarose provenienti dal Golfo, pur di soddisfare il suo desiderio di vestire il rossonero. La strategia dell’attesa scelta dal Milan non prevede rilanci dal punto di vista economico, ma potrebbe comunque portare ad un esito positivo della vicenda.

Massimiliano Allegri, allenatore del Milan, dopo la vittoria sul Liverpool
Massimiliano Allegri, allenatore del Milan, dopo la vittoria sul Liverpool (fonte: AC Milan)


Diverso il discorso legato all’ultimo obiettivo in ordine di tempo per i rossoneri, ovvero il terzino destro dello Young Boys Zachary Athekame. I rossoneri non hanno mai formulato, almeno per ora, alcuna proposta ufficiale al club svizzero. Stanno parlando con la controparte attraverso l’intermediario incaricato dal club rossonero, paventando una proposta a livello verbale da 7.2 milioni di euro più bonus che si possano avvicinare a quella quota 10 che potrebbe far cambiare idea al club di appartenenza del terzino rispetto alla volontà iniziale di non farlo partire. Il Milan non ha un accordo con Athekame, per il semplice morivo che non ne ha bisogno. Il classe 2004 non vedrebbe l’ora di trasferirsi in uno dei club più prestigiosi del mondo, e di certo non ne farebbe una questione salariale. I rossoneri lo sanno, e sono pronti alla prossima mossa, con la consapevolezza che potrebbe essere quella decisiva per arrivare a dama.

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