Il giorno X per il futuro della Milano calcistica si avvicina, ed in attesa di ciò che verrà deliberato dalla Giunto Comunale è opportuno spendersi in valutazioni approfondite che vadano a decodificare gli avvenimenti più recenti.
Sul fronte club, il blocco è unito e più che mai compatto. Alle considerazioni a cadenza regolare di Scaroni in chiave Milan, hanno fatto eco rumorosa quelle reiterate da parte di Beppe Marotta in qualità di massimo dirigente dell’Inter.

Le due realtà calcistiche cittadine hanno fiutato il rischio di restare bloccate loro malgrado, nel paleozoico del calcio continentale, ed al di là dei meriti sul campo non possono correre il pericolo di vedere il rispettivo percorso di crescita incagliato nelle liane della burocrazia.
Un allarme che si è fatto se possibile più concreto in seguito alle dichiarazioni in tono misto tra preoccupazione e rassegnazione da parte del Sindaco Sala, che si è di fatto rimesso alle decisioni del Consiglio Comunale.

Intanto il progetto va avanti, ed il comunicato congiunto delle due società con assegnazione dell’incarico ad un’eccellenza come Foster and Manica, lascia ben sperare in relazione a ciò che potrebbe essere in caso di via libera. Le realtà del nuovo Wembley, o progetti ambiziosi come la nuova casa del Manchester United, oltre ad alcuni degli impianti più significativi ed emblematici degli Stati Uniti, potrebbero trovare corrispondenza con il nuovo Stadio di San Siro. Una casa di lusso, all’altezza del blasone delle due squadre della città. Un’aura che né Inter né Milan vogliono perdere per colpe non loro.






