Dopo i tornei di Tokyo e Pechino, per Sinner le cose sembrano migliorate in ottica ranking, ma quella di Alcaraz è una trappola per l’azzurro.
Il tennis mondiale continua a vivere della sfida a distanza tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, i due dominatori di questo 2025. Lo spagnolo, reduce da un’estate trionfale culminata con i successi a Cincinnati, agli US Open e a Tokyo, sembra aver consolidato la propria leadership non soltanto in termini di titoli ma anche di carisma. Nonostante i problemi alla caviglia accusati proprio in Giappone, la sua superiorità appare netta: in pochi mesi ha saputo trasformare il circuito in un palcoscenico personale, imponendo il suo tennis esplosivo e continuo. Dall’altra parte c’era Sinner, che a Pechino si ritrovava di fronte a un ostacolo insidioso come Learner Tien, il giovane americano capace di eliminare Lorenzo Musetti e di confermarsi come una delle sorprese più fresche del panorama internazionale.

Dopo aver archiviato i problemi fisici e battuto Alex De Minaur, l’altoatesino aveva solo una possibilità: per tenere vive le speranze di contendere ad Alcaraz lo scettro di numero uno, la vittoria nella capitale cinese era obbligatoria. La pressione è alta e inevitabile. Perché se Alcaraz ha dimostrato di poter gestire infortuni e calendario con la lucidità dei campioni, per Sinner l’ultimo trimestre rischia di diventare una sorta di “tutto o niente”. Non basteranno buone prestazioni o finali conquistate: per alimentare il sogno, servono solo trofei. E la sensazione è che, al di là dei numeri, Jannik giochi con il peso di una corsa che, pur tra mille entusiasmi, potrebbe lasciargli un retrogusto amaro se la vetta non dovesse arrivare.
Ranking ATP: i calcoli per un sorpasso (quasi) impossibile
Il forfait di Carlos Alcaraz al Masters 1000 di Shanghai, ufficializzato a causa del fastidio alla caviglia, ha riaperto leggermente i giochi per il primato nel ranking ATP. Ma più che di vera opportunità, per Jannik Sinner si tratta di una scalata ai limiti dell’impossibile. I numeri non mentono: per tornare numero uno, l’altoatesino dovrebbe vincere non solo a Pechino, ma anche a Shanghai e a Vienna. Solo in questo scenario, e approfittando dell’assenza di Alcaraz in Cina, il sorpasso potrebbe concretizzarsi già prima di Parigi. Eppure il piano ha una falla evidente. Nella settimana successiva al torneo parigino, a Sinner verranno sottratti i 1.500 punti conquistati alle ATP Finals 2024, mentre Alcaraz perderà appena 200 punti. Questo significa che, anche qualora l’italiano riuscisse a mettere la freccia momentaneamente, lo spagnolo tornerebbe inevitabilmente in testa.

A ben vedere, il forfait di Shanghai sembra essere stata una mossa di gestione perfetta per Alcaraz, che ha rinunciato a un torneo ininfluente per la classifica a breve termine, blindando comunque la sua leadership in prospettiva. Per ribaltare davvero i pronostici, Sinner dovrebbe trionfare anche alle Finals di Torino, un compito tutt’altro che semplice considerando il livello degli avversari e la stanchezza accumulata. In sintesi, sebbene il margine tra i due non sia infinito, Alcaraz si è costruito un vantaggio di calendario che lo rende padrone del proprio destino. Per Jannik, il finale di stagione sarà una sfida più con se stesso che con l’avversario: vincere per restare aggrappato al sogno, consapevole che solo un percorso perfetto lo manterrebbe vivo.






